Thomas de Vuillefroy
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Thomas de Vuillefroy

Francia • 1978

Biografia

Nato nel 1978 a Rennes, Thomas de Vuillefroy si forma brevemente a Penninghen poi alla Beaux-Arts di Angers all'inizio degli anni 2000. Vive e lavora a Espalion.

"L'idea di sviluppare un talento era importante per me. Credo di poter datare il mio desiderio di creare al giorno in cui, da adolescente, mi sono reso conto che il posto di un artista nella società umana è un luogo che va oltre certe confini Porta agli altri, attraverso una visione nuova, una pietra di un edificio comune, che può essere tagliata solo da chi ha preso le distanze dal mondo per poter sognare, pensare a un'idea e, se può, sviluppare Esso.

Thomas considera la pittura uno straordinario mezzo di ricerca, sempre costruttivo. Un po' come i Manieristi, dopo Michelangelo, dipingono e non si scoraggiano. Perché in fondo è convinto che l'umanità sia troppo giovane per aver coperto, in così poco tempo, tutto ciò che può vedere con i propri occhi ed esprimere attraverso la pittura. Questo mezzo semplice e molto complesso richiede di avere qualcosa da dire, di fare delle scelte: un tempo di maturazione lento, vero e necessario, con ansie, interrogativi, accettazione che questi sforzi non possono portare a nulla. È un percorso nutriente, a volte duro, ma di cui non si pente e che dà senso alla sua vita.

Durante i suoi primi anni di pratica artistica cancellò gran parte del suo lavoro. Era solito interrompere una sessione di lavoro distruggendo il soggetto su cui inciampava spargendo olio dall'alto verso il basso con un raschietto. Per caso, nel 2012, Thomas ha utilizzato l'inchiostro di china per coprire un pastello, forse per provocare un incidente. Il risultato fu che questo pastello non era ricoperto uniformemente dal nero dell'inchiostro. In alcuni punti colava e sgocciolava, in altri ancora l'inchiostro sembrava esservi scivolato sopra senza attaccarsi.

È così che, da un incidente, è nata questa nuova tecnica di pittura con raschietto e inchiostro di china. La stampa è unica e ci avviciniamo ad un rendering vicino alla litografia. Con economia di mezzi, inchiostro di china e raschietto, Thomas lavora su carta e crea senza l'ausilio di una pressa.

A poco a poco, attraversando fasi diverse, il suo lavoro si è evoluto e sono nate tre serie. La prima serie è disegnata con il tratto e la mano, sensibile e viscerale, risultante dal processo di stampa con matita di mina idromiscibile. Avendo notato su questi primi raschietti delle zone di grigio contenenti una sfumatura di nero, ha poi realizzato una seconda serie, con mascherini di carta, per ottenere immagini di valori complessi. Ciò si traduce in una serie di ritratti mescolati con effetti di trasparenza. Allo stesso tempo è stata creata una terza serie, più astratta. Questa serie gli ha permesso di comprendere il dono e la spiritualità presenti in questa tecnica: cos'è il dono, l'accidente, l'utilizzo delle leggi fisiche naturali che rendono la tecnicità della resa molto superiore a quanto potrebbe essere creato con le sue mani e il suo sensibilità se dovesse affidarsi solo a queste per dipingere. Non controlla nulla e dipinge qualcosa che va oltre lui e che in questo modo si rivela agli occhi.

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