Fabien Yvon
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Fabien Yvon

Francia • 1989

Biografia

I dipinti, le incisioni e i disegni di Fabien Yvon sono soprattutto immagini mentali. È nel momento della produzione che si incontrano ricordi di esperienze vissute, paesaggi osservati durante la guida e ricordi di opere. Richter, Turner, Boudin, o anche Victor Hugo, incontrati sulle pareti dei musei o tra le pagine dei libri, nutrono i ricordi dei paesaggi visti. Le foto scattate durante la guida, mai utilizzate direttamente, hanno la stessa funzione di catturare e accumulare strati.

Dall'incontro di queste immagini mentali e delle tracce lasciate da alcuni gesti tecnici nascono i paesaggi. Una spazzola, un panno, un tergicristallo, un righello di plastica, un lavavetri o qualsiasi altro oggetto nelle vicinanze ti consentono di tirare la vernice sulla tela, frullare, asciugare, cancellare, raschiare. La casualità lascia margini, sorprese, il supporto permette rielaborazioni. Nelle incisioni e nei disegni i gesti sono più precisi, anticipati e disegnati con una certa maestria. Lo strumento richiede maggiore precisione lasciando sempre un margine di indecisione. La conoscenza di un mezzo nutre la relazione con un altro.

Totale assenza di architettura, o traccia umana, è tuttavia la parola paesaggio a strutturare queste composizioni. Spesso due parti orizzontali, più o meno distinte, senza certezza di scala, dove il cielo può diventare mare. A volte l'immagine è più nitida, la proiezione è più precisa e potrebbe indurre a vedere la cattura di un paesaggio visto, addirittura riconosciuto. Il vocabolario consueto, montagne, nuvole, effetto minerale o acquatico, incontra i materiali, i tratteggi, i punti, gli effetti di sovrapposizione, e li assembla nell'unità di un'evocazione paesaggistica quasi precisa.

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