Wolfram Ullrich
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Wolfram Ullrich

Germania • 1961

Biografia

Würzburg 1961. Vive e lavora a Stoccarda.

Dopo aver frequentato il liceo artistico liberale della sua città, nel 1980 si trasferisce a Stoccarda e si iscrive alla Staatliche Akademie der Bildenden Künste (Accademia nazionale di belle arti); l'anno successivo decide di seguire anche i corsi di storia dell'arte presso l'Universität Stuttgart, l'università pubblica della città, dove si laurea nel 1985. Terminata l'accademia nel 1986, ha l'opportunità di organizzare la sua prima mostra personale nel 1987 a Stoccarda. .

Se durante gli studi la sua ricerca si è concentrata su una nozione amplificata di pittura (scrive lui stesso, "ogni quadro è anche un oggetto"), ciò risulta evidente dai lavori degli anni Ottanta in cui si distingue dall'esperienza più classico-accademica: Alternative vengono scelti i materiali su tela per le superfici da esplorare. Alla fine degli anni '80 alcuni lavori furono intitolati Relief, che descrive perfettamente la sua propensione per la tridimensionalità nella sua nuova produzione.

Tra il 1990 e il 1992 ha ottenuto tre borse di studio tra cui un DAAD (Servizio tedesco di scambio accademico) a New York, con il quale ha potuto lavorare su progetti più ampi e su importanti pezzi di vendita.

Sono databili al 1990 le sue Faltungen (pieghe), realizzate in alluminio o acciaio verniciato, che si elevano dalla parete e conquistano fisicamente lo spazio. I colori utilizzati sono quasi esclusivamente primari: l'esempio di Mondrian è ancora piuttosto vivo e influente sull'artista, così come lo sono i minimalisti americani, come Frank Stella, oltre, ovviamente, all'Arte Concreta. Wolfram Ullrich precisa sempre di aver studiato “pittura” e non “scultura”, ma le sue opere occupano lo spazio della parete, pur acquistando sicuramente corpo e peso. Il materiale scelto è l'acciaio; le opere, come spiega lo stesso artista, sono letteralmente costruite assemblando parti diverse, un processo diverso dalla scultura, dove la sottrazione è la chiave, e quindi materiali come il legno non sono nemmeno concepibili.

Dal 2000 inizia a lavorare su forme uniche, poliedri chiusi dove il colore occupa solo la parte superiore mentre il lato, lo spessore, lascia a vista il grigio acciaio. Successivamente il numero di questi “segmenti” è aumentato, le prospettive si sono fatte più ardite e nel 2014 è nata la serie Orbit.

I colori sono vibranti e la stratificazione conferisce alle opere una consistenza morbida e perfetta. Si stagliano contro le pareti, ingannando l'occhio e i sensi degli spettatori. Ancora oggi l'artista continua a sperimentare, spingendo costantemente le sue indagini un po' più in là: dalla costruzione alla percezione.

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