Gianfranco Ferroni
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Gianfranco Ferroni

Italia

Biografia

Gianfranco Ferroni (Livorno, 1927 – Bergamo, 2001)

Durante la guerra si stabilisce a Tradate in provincia di Varese, dove, nel primo dopoguerra, Ferroni vive un travagliato periodo di grande solitudine che segnò poi anche la sua produzione dei primi anni Sessanta.

Nel 1946, nonostante l'opposizione dei genitori, iniziò a frequentare l'Accademia di Belle Arti di Brera, dove ebbe l'opportunità di incontrare il critico d'arte Franco Passoni e artisti come Dova, Crippa e Meloni. A Milano Ferroni comincia a conoscere un gruppo di giovani autori che saranno per diversi anni portavoce del movimento del realismo esistenziale. Dopo la personale alla Galleria Schettini di Milano, la Galleria Bergamini presentò il suo lavoro tra il 1956 e il 1960.

La prima incisione, Periferia, di cui esiste un solo esemplare, risale al 1957; è concentrato nella periferia di Milano. Da quel momento in poi, per tutta la sua vita, l'attività calcografica diventerà fondamentale nella sua esperienza. Nel 1958 partecipa alla Biennale di Venezia. Quest'anno è stato per lui un anno di riflessione sul destino del suo lavoro. Dopo l'ultima mostra alla Galleria Bergamini nel 1960 e la presenza alla Biennale di Tokio nel 1964 e alla Quadriennale di Roma nel 1965, Ferroni torna ad esporre alla Biennale di Venezia nel 1968 dove gli viene assegnata una sala personale. Tuttavia, una volta allestito lo spazio, decise – aderendo ai disordini e alle proteste dei giovani – di esporre i quadri affacciati al muro.

Dal 1968 al 1972 Ferroni vive a Viareggio, in un isolamento che preannuncia un altro cambiamento nella sua poetica e una nuova fase della sua pittura, sempre più concentrata sull'interno fisico e psicologico dello studio. Dopo il 1975 si susseguono importanti mostre nella carriera di Ferroni, che presentano le sue opere in Italia e all'estero, suscitando grande interesse di critica e pubblico. Gli inizi degli anni Ottanta furono subito segnati, nel 1980, da una grande antologica a Napoli che ripercorre tutta la sua attività dal 1958.

Negli anni ’90 ogni mestiere sembrava improvvisamente calmarsi; gli oggetti, costantemente protagonisti, fluttuano ora in un'aura di magia e sospensione. Nel 2002, un anno dopo la sua morte, è stato pubblicato il catalogo ragionato delle opere incise e nel 2006 il catalogo ragionato delle litografie. Nel 2007 sono state inaugurate due mostre antologiche al Palazzo Reale di Milano e al Palazzo della Ragione di Bergamo.

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