Rachel Whiteread
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Rachel Whiteread

Regno Unito • 1963

Biografia

Nata nel 1963 a Ilford, Londra, Rachel Whiteread è un'artista, incisore, scultrice e designer britannica. Studiò pittura al Brighton Polytechnic tra il 1982 e il 1985, poi studiò scultura alla Slade School of Fine Art presso l'University College di Londra tra il 1985 e il 1987. Iniziò a esporre le sue opere nel 1988 alla Carlisle Gallery di Londra. In questa mostra presenta l’opera “Closet”. Quest'ultima è una riproduzione dell'interno di un armadio, la struttura dell'opera è in gesso ed è rivestita in legno e feltro. Fu nel 1990 che l'artista si fece un nome unendosi al gruppo dei "Young British Artists". Quest'ultimo è stato creato alla fine degli anni '80 e designa un gruppo di artisti britannici contemporanei. Il termine "Young British Artists" deriva da una serie di mostre con lo stesso nome tenutesi alla Saatchi Gallery a partire dal 1992. Il gruppo divenne noto nel 1990 per l'uso di materiali insoliti. Da allora in poi, i materiali e l'impiego di diversi processi nella creazione artistica si sono moltiplicati: è così che è nata l'arte di Rachel Whiteread. L'artista rappresenta il vuoto e il pieno nelle sue opere. Per realizzare le sue opere, l'artista trae ispirazione dall'architetto italiano e creatore della rivista Spazio. Collezione d'arte e architettura di Luigi Moretti (1907 - 1973). Quest'ultimo affermava che "lo spazio vuoto degli interni architettonici è in esatta opposizione agli aspetti formali e intellettuali della materia". Per creare le sue opere utilizza stampi per riempire gli spazi vuoti presenti in oggetti di uso quotidiano, monumenti e case. Inverte i ruoli: il pieno diventa vuoto e il vuoto diventa pieno. In questo modo, l'artista illustra la memoria e l'assenza giocando con lo spazio e con la percezione sensoriale dell'osservatore. Le opere di Rachel Whiteread sono disponibili in vari formati. Utilizza materiali diversi come gesso, cemento, gomma o persino resina. Tra le sue opere più emblematiche ci sono "House" (1993), "The Judenplatz Holocaust Memorial" (2000) e "Water Tower" (1998). L'artista crea il visibile nell'invisibile, dando così materialità a ciò che è invisibile. Nel 1993, all'età di soli 30 anni, è diventata la prima donna a ricevere il Turner Prize, assegnato dalla Tate Britain, per la sua opera "House". Insieme ad altri 27 artisti, l'artista ha partecipato nel 2019 alla mostra “Notre Dame, prière de créer” organizzata dalla galleria Larry Gagosian di Parigi.
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