Stati Uniti
• 1932
Credo nell'immaginazione. Ciò che non riesco a vedere è infinitamente più importante di ciò che posso vedere.
Biografia
Duane Michals è nato nel 1932 a McKeesport, Filadelfia. Vive e lavora a New York. Ha conseguito la laurea in arte presso l'Università di Denver nel 1953 e ha lavorato come grafico prima di dedicarsi alla fotografia alla fine degli anni '50.
Senza aver studiato fotografia, Michals prese rapidamente il posto di un innovatore, in un periodo dominato dalla fotografia documentaria. Negli anni '60 iniziò a creare serie di immagini narrative. Questa forma sequenziale si ispira alla tecnica del cinema, fotogramma per fotogramma, ed esprime idee attraverso una successione di inquadrature che stabiliscono o una progressione temporale o ogni volta diverse percezioni degli oggetti quotidiani.
Molto presto Michals ha integrato anche il testo nelle sue sequenze e nelle singole immagini. Lungi dall'essere una spiegazione pedante del suo lavoro, queste didascalie raccontano una storia o pongono domande in un modo che amplia la portata dell'immagine. Nel corso della sua carriera, Michals utilizza questi metodi apparentemente semplici per evocare con intuizione e passione temi universali come l'amore, la perdita, l'innocenza e l'immortalità.
Dal 1963 il suo lavoro è stato oggetto di numerose mostre negli Stati Uniti e nel resto del mondo, in istituzioni diverse come l'Institute of Contemporary Art di Boston, la George Eastman House di Rochester, l'International Center of Photography di New York , il Museo d'Arte Moderna di San Francisco, il Whitney Museum of American Art di New York, il Musée de l'Elysée di Losanna, il Museo della Fotografia di Anversa e lo Sprengel Museum di Hannover. Le fotografie di Michals si trovano nelle collezioni permanenti del Metropolitan Museum of Art di New York, del Museum of Modern Art di New York, del J. Paul Getty Museum di Los Angeles, del Philadelphia Museum of Art, del National Museum of Art Museum di Kyoto, l'Australia National Gallery of Art di Auckland e l'Israel Museum di Gerusalemme, tra gli altri.
L'ultimo libro di Michals è Foto Follies: How Photography Lost its Virginity on the Way to the Bank (Steidl, 2007). Altre monografie recenti includono The House I Once Called Home (Enitharmon Editions, 2003), Questions Without Answers (Twin Palms, 2001), The Essential Duane Michals (Bulfinch, 1997) e Salute, Walt Whitman (Twin Palms, 1996). Gli archivi Duane Michals sono ospitati presso il Carnegie Museum of Art di Pittsburgh.
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Senza aver studiato fotografia, Michals prese rapidamente il posto di un innovatore, in un periodo dominato dalla fotografia documentaria. Negli anni '60 iniziò a creare serie di immagini narrative. Questa forma sequenziale si ispira alla tecnica del cinema, fotogramma per fotogramma, ed esprime idee attraverso una successione di inquadrature che stabiliscono o una progressione temporale o ogni volta diverse percezioni degli oggetti quotidiani.
Molto presto Michals ha integrato anche il testo nelle sue sequenze e nelle singole immagini. Lungi dall'essere una spiegazione pedante del suo lavoro, queste didascalie raccontano una storia o pongono domande in un modo che amplia la portata dell'immagine. Nel corso della sua carriera, Michals utilizza questi metodi apparentemente semplici per evocare con intuizione e passione temi universali come l'amore, la perdita, l'innocenza e l'immortalità.
Dal 1963 il suo lavoro è stato oggetto di numerose mostre negli Stati Uniti e nel resto del mondo, in istituzioni diverse come l'Institute of Contemporary Art di Boston, la George Eastman House di Rochester, l'International Center of Photography di New York , il Museo d'Arte Moderna di San Francisco, il Whitney Museum of American Art di New York, il Musée de l'Elysée di Losanna, il Museo della Fotografia di Anversa e lo Sprengel Museum di Hannover. Le fotografie di Michals si trovano nelle collezioni permanenti del Metropolitan Museum of Art di New York, del Museum of Modern Art di New York, del J. Paul Getty Museum di Los Angeles, del Philadelphia Museum of Art, del National Museum of Art Museum di Kyoto, l'Australia National Gallery of Art di Auckland e l'Israel Museum di Gerusalemme, tra gli altri.
L'ultimo libro di Michals è Foto Follies: How Photography Lost its Virginity on the Way to the Bank (Steidl, 2007). Altre monografie recenti includono The House I Once Called Home (Enitharmon Editions, 2003), Questions Without Answers (Twin Palms, 2001), The Essential Duane Michals (Bulfinch, 1997) e Salute, Walt Whitman (Twin Palms, 1996). Gli archivi Duane Michals sono ospitati presso il Carnegie Museum of Art di Pittsburgh.
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