Gabriela Martinez
  • Biografia
  • Movimenti

Gabriela Martinez

Stati Uniti • 1987

Biografia

Gabriela A. Martínez è stata attratta dalla pratica delle arti fin da giovane; tuttavia, è stato durante il periodo in cui ha studiato presso l'Accademia Nazionale delle Arti "San Alejandro" che ha avvicinato il suo orientamento plastico al linguaggio dell'astrazione. Si è laureata in Pittura nel 2012, quando ha trovato nell'astrazione il mezzo più adatto per canalizzare una serie di preoccupazioni sul mondo che la circondava e, allo stesso tempo, le ha offerto uno spazio in cui sentiva di poter creare un dialogo con la precedente storia dell'arte, in particolare con l'espressionismo astratto. Senza dubbio, la spontaneità dell'artista, il tratto gestuale dominante e la significativa espressione soggettiva e libera del subconscio nelle sue opere, sono state l'essenza che l'ha guidata alla pratica dell'astrazione. L'artista ha definito la sua arte "terapeutica" in cui riflette il suo passato, il suo background familiare e i suoi diversi stati d'animo, che diventano profonda auto-contemplazione, proprio fardello e dimensione meditativa. La virtù quasi tangibile e intima è ampiamente espressa nell'opera astratta di Gabriela. Le tele non solo abbracciano i materiali che un tempo contribuirono all'appagamento dell'arte cubana durante gli anni Settanta (acrilico, asfalto, cemento, legno, olio, materiale di scarico, metallo), ma includono anche capelli, fluidi e impronte dell'artista durante il suo processo di creazione. Il riempimento delle sue composizioni, lo spessore della sua pennellata e il dramma dei colori evidenziano pezzi come The two Chinese o Area 51. Pertanto, la sua preferenza per i grandi formati fa emergere paesaggi in movimento accattivanti, che non sono lontani dalla tradizione neoespressionista tedesca degli anni Ottanta. In altre delle sue opere come "Si te doy duro no me digas nada" è notevole la miscela (Rauschenbergiana) di elementi intuitivi ed emozionali insieme a certe radici concettuali incarnate. Indubbiamente, Gabriela A. Martinez coltiva pezzi che riescono a trascendere nella sua dimensione universale e filosofizza i limiti del contesto, anche se si riconosce debitrice della prassi artistica nazionale, riferendosi a Fidelio Ponce, Los Once, Antonia Eiriz o più specificamente a Rigoberto Mena. Di conseguenza, le sue mostre tra Cuba e gli Stati Uniti sono state ben accolte, così come in altri paesi come Germania, Inghilterra, Brasile, Argentina, Panama, Colombia, Spagna, Francia, Porto Rico, Portogallo e Italia, dove hanno luogo alcune delle sue eccezionali collezioni d'arte.
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