
Zimbabwe
• 1975
La pittura occupa un posto unico consentendo di esplorare i confini tra realtà e immaginazione.
Biografia
Nato ad Harare, Zimbabwe, nel 1975, vive e lavora tra Londra e Parigi
Anno post-diploma ENSBA (École Nationale Supérieure des Beaux-Arts), Parigi, 2000 - 2001
Diploma Nazionale di Belle Arti (con lode), ENSBA, Parigi, 1994 - 1999
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Assistendo alla rapida trasformazione e al collasso dell'intera infrastruttura nel mio paese d'origine, lo Zimbabwe, la mia reazione è stata quella di sviluppare una forma simile di entropia nel mio protocollo di pittura.
L'entropia del mio processo pittorico non viene quindi utilizzata per descrivere uno stato di cose negativo. Piuttosto per affermare la mia
fede nella pittura e nella sua capacità di parlare ai rapidi cambiamenti del nostro tempo.
Utilizzando gli eventi maestosi provocati da forze disumane come tifoni e terremoti, o dal caos umano, le immagini funzionano come metafora del processo pittorico: costruendo sulla superficie della tela una serie di "eventi" pittorici che riflettono ciò che sta accadendo in nella mia testa e nella mia pittura, e contemporaneamente nel mondo che ci circonda. La simultaneità delle immagini, che è al centro del mio processo creativo, provoca un “aumento di potenza”: tra equilibrio e instabilità, l'immagine è attiva.
Moltiplicando le fonti documentarie, la mia pittura sfugge alla descrizione: genera i propri dettagli e le proprie macerie. È allora che l'opera compiuta non evoca più un luogo specifico ma un'idea generica e universale.
- Duncan Wylie, Londra, 2017
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Anno post-diploma ENSBA (École Nationale Supérieure des Beaux-Arts), Parigi, 2000 - 2001
Diploma Nazionale di Belle Arti (con lode), ENSBA, Parigi, 1994 - 1999
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Assistendo alla rapida trasformazione e al collasso dell'intera infrastruttura nel mio paese d'origine, lo Zimbabwe, la mia reazione è stata quella di sviluppare una forma simile di entropia nel mio protocollo di pittura.
L'entropia del mio processo pittorico non viene quindi utilizzata per descrivere uno stato di cose negativo. Piuttosto per affermare la mia
fede nella pittura e nella sua capacità di parlare ai rapidi cambiamenti del nostro tempo.
Utilizzando gli eventi maestosi provocati da forze disumane come tifoni e terremoti, o dal caos umano, le immagini funzionano come metafora del processo pittorico: costruendo sulla superficie della tela una serie di "eventi" pittorici che riflettono ciò che sta accadendo in nella mia testa e nella mia pittura, e contemporaneamente nel mondo che ci circonda. La simultaneità delle immagini, che è al centro del mio processo creativo, provoca un “aumento di potenza”: tra equilibrio e instabilità, l'immagine è attiva.
Moltiplicando le fonti documentarie, la mia pittura sfugge alla descrizione: genera i propri dettagli e le proprie macerie. È allora che l'opera compiuta non evoca più un luogo specifico ma un'idea generica e universale.
- Duncan Wylie, Londra, 2017
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