La Galerie Paris-Beijing è lieta di annunciare la rappresentazione dell'artista Marion Charlet e la sua prima mostra personale nel novembre 2020: "...And summer will return".
Con i suoi dipinti e disegni, Marion Charlet ci invita in un mondo colorato e paradisiaco, che evoca un'atmosfera estiva in cui entriamo con piacere. Attraverso motivi che ritroviamo in tutta la sua opera, contrassegnati da una tavolozza particolare, prende forma un suo universo.
La passeggiata di dipinto in dipinto ci trasporta in un Eden, in cui si intrecciano ampi spazi interni e abbondante verde. Deserti di ogni presenza umana, salvo poche testimonianze materiali che sembrano ricordare un passaggio, è facile per noi immergerci nelle sue opere: sia nei suoi dipinti che nei suoi acquarelli, di grande e piccolo formato.
In questi veri e propri dipinti su finestre, a volte letteralmente, con la sua serie Cruising (2020), siamo invitati a scoprire terre sconosciute che appaiono rapidamente piene di opposizioni. Ad un mondo ordinato e architettonico, segnato da linee rette e grandi costruzioni dove i più piccoli dettagli sono lavorati minuziosamente, si contrappone una natura abbondante e caotica, che spesso sembra competere per lo spazio, arrivando talvolta a ribaltare l'impressione di calma. verso un sentimento latente di preoccupazione. Questi spazi “Starò lì (2017), Come un uccello (2017),…” ricordano poi questi luoghi frettolosamente abbandonati, prima dell’arrivo di una catastrofe improvvisa.
Marion Charlet non dipinge la realtà: al contrario, i suoi paesaggi evocano un sogno estivo al quale ci invita. Il suo approccio è segnato dal ricordo di luoghi amati che modificherà, creando a partire da fotografie grazie alle quali ha costruito una vera e propria memoria di schemi e forme. Ne rielabora le dimensioni, le linee, le prospettive, prima di dipingerle con toni sempre chiari, senza ombre o quasi, in zone perfettamente piane, che contribuiscono a questa impressione di irrealtà. I suoi colori aciduli danno forma alle sue composizioni e alle sue atmosfere psichedeliche, di cui un certo kitsch segna ancora questo divario tra un'apparenza di riposo e una calma inquietante.
Tutto ciò dà l’impressione di un mondo contenuto, fuori da tutto, in cui lo spettatore può proiettarsi: ciò che Marion Charlet vuole creare soprattutto, sono “spazi senza tempo dove tutti [possono] ritrovarsi, esserne attratti. »*
A differenza della stragrande maggioranza dei suoi dipinti, la sua nuova serie Ciao (2020) introduce la figura umana in grandi formati dove l'artista mette in scena vere e proprie coreografie colorate. Le composizioni, incentrate sui corpi dei suoi ballerini, ci permettono di identificarci facilmente con queste sagome anonime che scompaiono a favore dei loro movimenti. Se qui i paesaggi scompaiono, la stessa tavolozza di colori anima queste danze gioiose, che si svolgono su sfondi colorati dove domina il blu caratteristico dell'artista.
Segnato dall'influenza dei pittori inglesi, David Hockney in testa, Marion Charlet ci trasporta in un universo che si distacca dalle regole della prospettiva classica, in dipinti che sono sempre veri e propri inviti al viaggio.
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