È come un “compagno di fotografia”, utilizzando i propri strumenti adattati al suo occhio, alla sua mano, che Abel Bourgeois esplora intensamente e instancabilmente il paesaggio molto particolare della Sierra de Guara in Aragona. L'artista trae da questo sconosciuto costantemente rinnovato, costantemente trasformato di mese in mese, di anno in anno, il potente materiale fotografico che alla fine ci consegnerà steso su carta.
Attratto come un insetto dalla luce, il nostro sguardo affascinato avanza attraverso le immagini di questa natura familiare fatta di acqua, piante, minerali e gas, e che tuttavia non sa più di cosa fidarsi. Strato dopo strato, inquadratura dopo inquadratura, a poco a poco il mistero si infittisce e si infittisce. Paradossalmente da questo spessore nasce un intero universo, come un miraggio glaciale formato in una fragile tensione dove la limpidezza della luce, la ricchezza dei materiali e dei colori, la finezza dei dettagli, si equilibrano e infine si congelano sottilmente in una composizione. spontaneo.
Come contrabbandiere esperto, Abel Bourgeois ci porta oltre il confine tra realtà e mistero attraverso le sue immagini cesellate all'interno di questo ambiente soprannaturale. Il fotografo rivela così che da un mondo che i nostri occhi e le nostre emozioni credono di conoscere può nascere un nuovo immaginario dalle frontiere insospettate a patto di avventurarci in esso.
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