La mostra Bloom segue, in un certo senso, questo stesso filo di semantica e caratteristiche di genere visto nella prima mostra personale di Lyuben Domozetski: è illustrazione scientifica e sperimentazione con essa. Ma è soprattutto in queste esperienze, che sono al centro della mostra, che sembra insinuarsi qualcosa di nuovo, qualcosa di diverso da quelle dello scorso anno: è la presenza umana. L'artista raffigura parti di se stesso, comprese specifiche specie vegetali reali che trasmettono vari messaggi.
La trama principale è il rapporto tra l'uomo e la natura, un rapporto inevitabile, eterno, sicuro e forte, ma non sempre del tutto consapevole. L'uomo è parte della natura, l'uomo è la natura e la natura scaturisce dall'uomo. Queste opere dimostrano letteralmente questo principio, ma gli elementi e le parti umane selezionati stimolano pensieri anche in altre direzioni. L'uomo ha una sua natura. L'uomo sceglie di lasciarlo fiorire o meno, o in che misura, di nasconderlo, di rifarlo, di controllarlo o di nobilitarlo... L'equilibrio non è facile da raggiungere. I nostri pensieri, sentimenti, desideri, paure e speranze ci spingono in una direzione o nell’altra, a volte più vicini a Dio, a volte più lontani da Lui. Anche queste opere hanno un po' di Dio, un po' di morte, un po' di lussuria, un po' di primavera. Esprimono l'idea di rinnovamento, transitorietà, deperibilità e intimità. La loro esecuzione tecnica è uno sforzo per seguire le tradizioni della pittura medievale e rinascimentale: la superficie è il legno, utilizzato per le icone, e il supporto è la tempera all'uovo, ancora utilizzata per le icone.
Presentare questa idea senza un'illustrazione scientifica è impensabile, si completano a vicenda, l'uno porta all'altro e viceversa. Le illustrazioni scientifiche sono sobrie, seguendo rigorosamente gli standard stabiliti. Questo vincolo, però, si incrina sotto l'apparenza di immagini inspiegabili e alquanto discutibili che sembrano non avere nulla in comune con i campioni biologici presentati. Questo contiene una sorta di conflitto interiore nascosto. La mostra comprende opere più antiche e opere site-specific appositamente progettate per il progetto attuale.
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