Durante il Rinascimento la bravura dell'artista e il successo dei suoi ritratti dipendevano dalla sua capacità di percepire la profondità del soggetto da rappresentare. Il volto è stato visto come espressione dell'anima e delle emozioni, di ciò che non riveliamo, di ciò che spesso non osiamo mostrare.
Le espressioni evidenti di Leonardo ci mostrano le infinite possibilità dei volti, come nel caso della Gioconda, forse anche troppo razionali e quasi nascondendo passioni e sentimenti estremi? In Ritratti, due artisti contemporanei ci portano al Rinascimento, all'angolo del labbro inferiore allargato, alla piega delle palpebre, alla luce sotto il naso, e alla pendenza interna, come due punte di disco, sopra la bocca. Caratteristiche individuali dettagliate, quasi nobili, piene di colori brillanti e chiari. Colori realizzati con gli stessi pigmenti utilizzati nel Rinascimento nel caso di Salustiano, pieni di tratti espressivi, provocatori, diretti ma anche pieni di malinconia.
Così come è malinconica e iconica la visione di Ugalde dei grandi maestri, quasi una resa estetica del passato in queste costruzioni rinascimentali o decostruzioni dell'immagine e della bellezza. Due artisti, due interpretazioni, presente e passata, mescolate con un obiettivo comune: rappresentare le emozioni e attraverso di esse la bellezza dei loro personaggi. I personaggi di Pirandello cercavano un autore, questi personaggi lo hanno senza dubbio già trovato e attraverso i loro autori ci mostrano la loro intensità poetica, vivace, stimolante, bella, quasi lussuriosa in alcuni casi, totalmente pura in altri. Inoltre, con la loro bravura, ci ricordano l'importanza dell'osservazione.
Il Rinascimento ci ha mostrato l'equilibrio delle forme basate sull'osservazione del mondo e sulla sua espressione attraverso la ragione. Questi due artisti portano questo dettaglio e questa meticolosa osservazione, con icone dell'arte moderna e contemporanea e con l'innovazione che la contemporaneità implica, sia nella loro modalità espressiva che nelle loro tecniche. Ritratti ci ricorda molto l'importanza di fermarsi ad osservare.
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