Piazza dell'Uccellino
Inaugurazione – 30.09.2023 (sabato) – 18:00 – 21:00
Le frequenti apparizioni di Kaloyan Iliev Kokimoto in mostre individuali e collettive a volte ci portano a credere che conosciamo bene il suo lavoro, ma artisti del suo calibro riescono sempre a sorprendere il loro pubblico. Nella mostra Wild Wild East, che segna anche la sua prima collaborazione con la Little Bird Place Gallery, scopriremo una storia che condiziona il suo profondo legame con il mondo animale e la sua caratteristica capacità di mescolare finzione e realtà in una ricerca e riscoperta dei limiti. del nostro mondo immaginario. L'apparizione dei suoi personaggi emblematici, presentati sotto forma di disegni, incisioni, collage, dipinti e oggetti, affascina e riempie lo spazio con una sorprendente dose di ironia che non è fine a se stessa, ma abilmente impiegata.
Il personaggio principale della mostra in mostra è un comico ibrido metà umano e metà gatto o l'alter ego immaginario dell'autore, che porta il nome Kokimoto. Il Maneki-neko, o gatto che agita, divenuto simbolo di fortuna e fortuna, risale al XVII secolo. Da allora è diventato un simbolo duraturo della cultura popolare e può essere visto all'ingresso di ogni negozio o ristorante, salutando i visitatori e portando loro buona fortuna. Allo stesso modo, ritroviamo l'alter ego di Kokimoto nelle sue opere, passando dal disegno al collage, apparendo all'improvviso e in modo inappropriato, testimoniando incidenti ed eventi e commentandoli attraverso la sua realtà. Manipola abilmente le immagini e i personaggi impressi nella nostra coscienza, che provoca e colloca in circostanze straordinarie e sconosciute, conquistando e riempiendo lo spazio occupato dai segni e dai simboli iconici. L'alter ego di Kokimoto quindi non conosce confini e può essere visto letteralmente ovunque.
L'altro personaggio invadente, o meglio antieroe, che si è definitivamente insediato nella vita di Kokimoto e che è diventato il suo animale domestico è il worm informatico Kido. Queste creature autoreplicanti furono scoperte nel 2005 nel computer dell'artista e da allora coesistono, prima letteralmente, poi attraverso le opere in cui Kido ha cominciato ad apparire e moltiplicarsi nel nostro immaginario.
Una tavolozza forte, uno stile vivace e una sensibilità pop caratterizzano il lavoro di Kaloyan Iliev-Kokimoto, che non nasconde la sua ispirazione dalla cultura kawaii giapponese che ha giocato un ruolo decisivo nel catalizzare un fenomeno globale che ha raggiunto anche l'arte, ovvero l'estetica. di gentilezza, che ci sembra accattivante, gentile e attraente allo stesso tempo. Viene spesso utilizzato per presentare scenari estremamente cupi e spiacevoli, per criticare gli eventi contemporanei e il nostro modo di vivere, fenomeni e problemi globali, come nel caso dell'attuale mostra Wild Wild East.
In un'intervista, Umberto Eco afferma che per poter comprendere la nostra esistenza attuale e poterla spiegare razionalmente in modo da poter continuare nel nostro cammino, dobbiamo creare finzioni. Sono loro che aiutano a dare un senso ed elaborare ciò che accade intorno a noi. Le micro-narrazioni nel lavoro di Kokimoto sono finzioni, reimmaginate dalla vita reale, che si riflettono nelle sue opere e ritornano a noi spettatori, come un'esplorazione sfumata del comportamento umano, fondata su riferimenti storici e storici dell'arte e su un senso acuto dell'arte. umorismo.
Martina Yordanova
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