“Not Very Ordered” utilizza come punto di partenza le strutture logiche familiari dell’esistenza – ad esempio, le nozioni di ordine, di tempo, di regole. La mostra rivede parzialmente la nozione di costruzione rigorosa dell'ordine e mette in luce come centrali le relazioni ordine-disordine, fantasia-funzionalità, dipendenza-indipendenza.
Gli elementi in mostra intraprendono un viaggio attraverso strutture diverse, che però spesso contengono in sé la possibilità di uscire dall'ordine che impongono. Descrivere questa possibilità diventa lo scopo del lavoro di Gergana Tabakova. Si trasferisce nello spazio tra pianificazione rigorosa e possibilità. A questo spazio si accede rivisitando motivi visivi dinamici ma anche legati alla ripetizione, organizzati secondo un certo ritmo. L'accento è posto sull'ordine disordinato, al quale però si accede non attraverso la resistenza, ma piuttosto con facilità e con la stimolazione della fantasia. Il movimento verso l’interno delle strutture del motivo ricorda il gioco, una presa in giro, ma porta con sé una visione sostenuta che è presente.
Nel suo lavoro, l'artista utilizza l'interazione tra motivi tessili, modelli architettonici e la logica che li collega. Gergana Tabakova cita e aggiorna gli approcci chiave legati alla costruzione di ripetizioni visive strutturate che sono spesso di natura decorativa – ad esempio composizioni di motivi, carte da parati, fregi architettonici e pittorici. L'artista utilizza forme derivate da decorazioni architettoniche; macchie ripetute che combina con linee vegetali – erbe, fiori, evidenziando così l'interazione cultura-natura come rilevante per la mostra.
Le composizioni dei fregi contengono l'idea di ripetizione, ciclicità, infinito, ordine. Le fasce decorative si riflettono nelle composizioni di Gergana con il loro rapporto con la continuità e la narrazione. Che siano basati su oggetti o reinventati in forme astratte, i fregi ci ricordano che i modelli persistono nel tempo, collegando passato, presente e futuro. Il ritmo della composizione del modello riportato sulle tele mette lo spettatore in uno stato di anticipazione per uno sviluppo così senza tempo. Tuttavia, ciò non si realizza nella pratica, ma nel senso di contraddizione tra frammento e tutto. Così, nel suo lavoro, Gergana Tabakova propone processi o elementi in movimento che sembrano essere alla ricerca delle loro forme finali, della fioritura, della crescita.
L'architettura, con le sue linee, concretezza e sviluppo spaziale, diventa fonte strutturale e visiva per la mostra. Il lavoro di Gergana è stato influenzato da una breve passeggiata nella Città Alta di Bergamo, dove inizialmente si è spogliata di ulteriori informazioni sugli oggetti architettonici e li ha percepiti come un insieme di elementi funzionanti in sistemi generali. Al centro dell’impressione dell’autore è la Basilica di Santa Maria Maggiore. I suoi ingressi e le sue facciate presentano numerosi elementi architettonici decorativi disposti sistematicamente ma non simmetricamente. Anche la pianta della cattedrale contribuisce al senso generale di organizzazione disordinata: ad esempio, non c'è un ingresso centrale; gli accessi agli spazi interni sono quattro, tutti laterali. Secondo Gergana, invece di distorcere, la mancanza di simmetria rafforza la strana interezza dell’edificio, in cui gli elementi suonano simultaneamente insieme ma riescono anche ad avere una propria presenza indipendente. Negli oggetti che accompagnano i dipinti in mostra, la ripetitività scompare e ogni parte delle composizioni pittoriche complessive e ritmate assume una vita propria, quasi liberata dal suo funzionamento all'interno di un sistema.
Circa l'autore:
Gergana Tabakova (nata nel 1992) ha conseguito un Master in pittura presso l'Accademia Nazionale delle Arti (2017). Gergana nutre un vivo interesse per l'interazione tra pittura e altre arti visive.
Nel suo lavoro Gergana percepisce la superficie pittorica come una piattaforma su cui possono avvenire diversi processi; come uno spazio in cui la materia della pittura può essere esplorata. Come artista coinvolta nella pittura, il suo interesse principale è esplorare gli elementi della pittura stessa: superficie, consistenza, colore e la sua capacità di esistere in forme diverse. Nella sua pratica Gergana ha progressivamente sperimentato la liberazione degli elementi pittorici dall'oggetto fino ad accoglierli come soggetto primario dell'opera stessa. Gli interessi formali dell’artista sono legati alla creazione di composizioni dinamiche e come temi nei suoi progetti artistici sviluppa spesso elementi legati alle nozioni culturali di tempo, spazio e ordine.
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