La galleria Thomas Bernard - Cortex Athletico è stata creata a Bordeaux nel 2006. Fino al 2015, quando si è trasferita a Parigi, faceva parte di un ecosistema locale, pur avendo un'influenza molto più ampia. Ha collaborato con numerose strutture, presentato teatro, danza, performance, film. Organizzò cicli di proiezioni e pubblicò una piccola rivista. Sono state tutte queste esperienze che hanno permesso al suo team di capire quanta collaborazione sia necessaria.
La Mauvaise Réputation è stata creata a Bordeaux nel 2003. Da allora propone un programma di mostre ricco e vario. Presenta pittura, disegno, scultura, video ma anche performance, creando così eventi fuori dalle mura. Pubblica anche serigrafie di artisti. Con questi 16 anni di esperienza, oggi difende artisti contemporanei riconosciuti o principianti, sia nazionali che internazionali.
Come per la galleria Thomas Bernard/Cortex Athletico, la collaborazione è la sua forza.
È da questa constatazione che le due gallerie hanno potuto favorire numerosi scambi e incrociare alcuni progetti.
Oggi desiderano rafforzare questa collaborazione, ridefinire una presenza a Bordeaux per la galleria Thomas Bernard / Cortex Athletico e sostenere esternamente i progetti della galleria LMR. Per la stagione 2018-2019 ciò avverrà sotto forma di programmazione incrociata.
Anche le gallerie Thomas Bernard / Cortex Athletico e LMR propongono la mostra Back to the Hood.
Un allestimento pensato attorno alle opere di Thierry Lagalla, Vincent Gicquel, Charles Mason (galleria Thomas Bernard – Cortex Athletico), Gorka Mohamed e Manuel Ocampo (galleria LMR).
La mostra inizierà il 15 settembre al 10 rue des Argentiers a Bordeaux e sarà la prima opera di una serie di collaborazioni.
Ritorno al cofano: una mostra di dipinti di Thierry Lagalla, Vincent Gicquel, Gorka Mohamed, Manuel Ocampo e disegni di Charles Mason.
Thierry Lagalla e Vincent Gicquel sono francesi, il primo è di Nizza, il secondo di origine bretone vive e lavora a Bordeaux. Possiamo dire di Thierry Lagalla che fa parte della famiglia di Pierrick Sorin, Joël Bartoloméo o anche Serge Comte. È con finezza e abilità che riesce a mettere insieme umorismo e burlesque al servizio della produzione di un mondo reale creato dalla mente che invade il mondo delle cose, un vero servizio ospitale all'ambivalenza, né antitesi, né successione. La risata è presente anche in Vincent Gicquel. In queste opere è l'incarnazione di una rivolta dello spirito contro l'assurdo. Una risata nata da una concezione della vita “sub speciae ironiae”, derivante dalla consapevolezza della condizione umana. È tutto intrattenimento, una distrazione dalla morte. Ciascuno dei suoi quadri costituisce il punto d'incidenza di una riflessione; lo specchio fedele della realtà in cui l'uomo viene a rispecchiarsi.
Gorka Mohamed è spagnolo, vive tra Madrid e Londra. Il suo lavoro è ancorato alla storia della pittura del suo paese. Alcuni di questi dipinti ricordano i ritratti decadenti che Goya dipinse dei potenti del suo tempo. Personaggi deformati, torturati, austeri, collage e assemblaggi di forme, siamo spesso vicini al barocco spagnolo, ma quello che ci propone Gorka è divertente e totalmente allucinatorio.
Manuel Ocampo è filippino, vive tra Madrid, Manila e gli Stati Uniti. Non è uno di quegli artisti che propone sempre la stessa cosa, lo stesso stile. Non gli interessa l'estetica, la comodità, osa tutto, proprio tutto ed è esaltante!
Charles Mason era un designer e scultore, era inglese. Se la sua opera scultorea è conosciuta, i suoi disegni lo sono meno. Realizzati in grafite, sono gli atti preparatori di queste sculture. Delicati, complessi, sottili, sensibili, sono semplicemente sublimi. Il gioco sugli equilibri formali è improbabile, di una dignità quasi comica, spesso assurda, venata di umorismo e ironia, e questa "cosa" femminile ricorrente e informe si presenta appesa, distesa, appesa nelle posizioni più azzardate come un'improbabile acrobata aerea.
Ciascuna delle opere presenti in questa mostra collettiva è una conquista artistica. Ognuno si guadagna il regalo. Il passato che l'ha nutrito, quindi, non può bastare: deve conquistare l'attimo che passa e talvolta offrire la visione di un futuro possibile, offrendo allo spettatore uno spazio sensibile, vivo, erotico. Qui non ci sono solo realisti, ci sono interpreti delicati e forti che hanno saputo rendere ogni dettaglio della realtà senza cadere nell'aridità.
Se lo stile di ciascuno è particolare e impegnato, se l'angolo di vista è diverso, il punto comune delle loro opere è una forza, un'energia viva e vibrante, quella che è essenziale alla realtà essenziale dell'arte. Una mostra da guardare e ascoltare, conversazioni formali, coloristiche, storiche, filosofiche, appassionate ed emozionanti.
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