
Corea del Sud
• 1940
Biografia
Nato in Corea del Sud nel 1940, durante l'occupazione giapponese, Kim En Joong vivrà la guerra delle due Coree, il comunismo, le privazioni. Suo padre, un calligrafo, ha cresciuto i suoi otto figli secondo la tradizione taoista. Nel 1956, l'incontro decisivo con un insegnante di calligrafia lo orienta verso le arti grafiche, entra alla Scuola di Belle Arti di Seoul e contemporaneamente segue i corsi di francese offerti dalla missione estera. Molto rapidamente, fece la scelta deliberata di studiare la pittura occidentale e si interessò all'impressionismo, al cubismo e all'arte astratta. Durante questi anni, mentre dipingeva instancabilmente per mantenersi, divenne insegnante di disegno presso il seminario cattolico di Seoul. Ha scoperto la religione cattolica, i suoi riti, la liturgia, la pace e il silenzio della chiesa parrocchiale di Hai Wha. Il messaggio, inizialmente vago, diventerà presto preciso. Kim En Joong chiese e ricevette il battesimo nel 1967. Poi Kim realizzò il suo sogno, andò in Svizzera a studiare storia dell'arte, poi teologia e metafisica. L'incontro con i domenicani lo rafforzò nella sua vocazione e il 4 agosto 1970 Kim En Joong indossò per la prima volta l'abito bianco dei Fratelli Predicatori, quattro anni dopo avvenne la sua ordinazione sacerdotale; Gli verrà assegnato il convento dell'Annunciazione a Parigi, che diventerà, ed è tuttora, il suo luogo di vita comunitaria e artistica. Se aveva già esposto a Seul, durante i suoi studi alle Beaux-Arts, è alla galleria Massol, a Parigi nel 1973, che espone i suoi primi lavori in bianco e nero e che riesce negli anni a conciliare i suoi due vocazioni, incoraggiate sia dal suo Ordine che dalla critica d'arte. È chiamato “pittore del bianco” o “pittore della luce”. Nel 1976, Kim effettua il suo primo soggiorno a Vence, molto vicino alla Fondazione Maeght, come cappellano delle suore. Lì ha un piccolo laboratorio e una casetta da giardino. Tornerà in questo posto ogni estate. L'orizzonte sembra schiarirsi: il cammino di Kim varca i confini della Francia: le gallerie Pauli a Losanna, Mée a Seoul, Artes a Oslo, Kutter in Lussemburgo, Hannan Feldmann a Berna, Guillaume Daeppen a Francoforte accolgono l'uomo in bianco. Successivamente l'artista abbandona l'acrilico per la pittura ad olio e realizza grandi formati dove i bianchi sono attenuati, dove i colori si affermano delicatamente.
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