

Biografia
Albert Jean Gorin, noto come Jean Gorin, è un artista francese, nato nel 1899 a Saint-Émilien-de-Blain e morto nel 1981 a Niort.
Mondrian disse di Jean Gorin, trent'anni più giovane di lui, che era "l'unico neoplasticista francese". Ma se quest'ultimo non perdeva mai occasione per affermare il suo debito nei confronti del maestro olandese, oggi possiamo rammaricarci che il riconoscimento della sua opera abbia un po' sofferto di questa sponsorizzazione. Dobbiamo infatti distinguere tra le sue prime tele neoplastiche (1926), ancora molto vicine alla pittura di Mondrian, e le sue prime sculture, i suoi primi rilievi degli anni 1928-1930, che annoverano tra i contributi più eleganti al lato costruttivista del XX secolo. arte del secolo. Non si sbagliava lo stesso Mondrian, che incoraggiò fortemente Gorin a proseguire in questa direzione, arrivando a scrivergli, in una lettera piena di amicizia, "è oltre il mio lavoro, che rimane sullo sfondo ancora "tavolo"" .
Durante un viaggio a Parigi vide per la prima volta i dipinti cubisti; ritornato in Bretagna, divorò il libro di Gleizes e Metzinger (Sul cubismo), lettura che fu la sua strada verso Damasco. Nel 1925, all'Esposizione delle Arti Decorative, fu l'incontro non solo dell'architettura di Le Corbusier, ma anche della sua pittura (purismo) e di Léger, due approcci paralleli tra cui le sue prime opere astratte fanno la sintesi. Nel 1926, scoprì un numero di Vouloir, una piccola rivista di Lille, che conteneva un articolo di Mondrian e riproduzioni dei suoi dipinti. La stessa rivista lo introduce alle ricerche di Vantongerloo, con il quale entra subito in corrispondenza, curioso di conoscere meglio le differenze di quest'ultimo con Mondrian riguardo alla teoria dei colori.
Oggi è difficile immaginare le condizioni di lavoro di Jean Gorin in quel momento, che ricordano l'eroismo, e immaginare la sua assoluta solitudine. Costretto, per ragioni economiche, a vivere lontano da Parigi, entusiasta di quel poco che sapeva di neoplasticismo, decise di visitare Mondrian nel 1927. Questo incontro gli lasciò un ricordo indelebile. Tornato a Nort-sur-Erdre, modifica il suo laboratorio per renderlo, come quello di Mondrian, un interno neoplastico. Tornò infatti dal suo viaggio a Parigi con l'idea di un'espansione nello spazio del neoplasticismo pittorico e questo è ciò che stabilisce l'originalità del suo lavoro. Ma molto più che nell'architettura (ha ideato numerosi progetti poi non realizzati), è nella scultura che Jean Gorin esplora lo spazio tridimensionale.
Le sue prime opere scultoree, purtroppo in gran parte distrutte, costituiscono una delle più ricche interpretazioni del neoplasticismo: attraverso l'intersezione di piani rettangolari a sbalzo, fissano lo spazio circostante mostrandone le coordinate, generando così una sensazione di perpetua oscillazione tra centripeto e movimenti centrifughi; inoltre, la policromia (ancora molto rara all'epoca) accentua questo cinetismo virtuale inclinando costantemente i piani l'uno nell'altro, accentuandone la recessione o la sporgenza. Diventata più complessa e aperta nel corso degli anni Trenta e Quaranta, la scultura di Gorin abbandonò infine l'uso esclusivo dei piani colorati, aggiungendovi quello delle linee nello spazio, bianche o nere. A partire dal 1950, le sue migliori sculture sono costituite da un'armatura lineare su cui sono fissati piani di colore che si allungano verso i quattro punti cardinali.
Sebbene Gorin abbia prodotto un'importante opera pittorica (tele e progetti architettonici costituiscono la maggior parte della sua prima mostra personale, a Nantes, nel 1928), l'altro suo campo di predilezione è l'arte del rilievo, che gli permette di trattare nella scultura problemi pittorici. I suoi primi rilievi sono "quadri" cavi (1930): le linee che separano i rettangoli della composizione neoplastica non sono più nere ma bianche e in ombra, arretrate di pochi millimetri rispetto al piano del dipinto. Poi aggiunge linee in rilievo, nere o colorate, che generano una stratificazione dei piani in profondità, una struttura stratificata che diventa sempre più complicata e spessa (Composizione spazio-temporale n. 9, 1934). Su queste linee aggettanti si innestano poi piani colorati: il rilievo diventa progressivamente una vera e propria scultura (alcune di queste opere possono essere viste in due modi: appoggiate a terra o fissate al muro).
1928, Lille: Neoplastic lavora con il gruppo Stuca
1929-1930: Mostra con il gruppo Cercle et Carré creato da Michel Seuphor e Joaquín Torres García.
1930, Nantes: Invitato dal gruppo artistico L'Etrave
1931, Parigi: mostra del suo primo rilievo in una mostra del gruppo del 1940
1945, Parigi: mostra di Arte Concreta, Galerie René Drouin.
1946: Salon des Réalités Nouvelles, di cui è segretario
1948, New York: mostra d'arte astratta costruttiva
1957, Parigi: 50 anni di pittura astratta organizzati alla Galerie Creuze, prima mostra privata alla Galerie Colette Allendy
1958, Saint-Étienne: Le prime generazioni dell'arte astratta
1960, Liegi: Museo d'Arte Vallone
1965, Nantes: Retrospettiva (1921-1965) al Museo delle Belle Arti
1966, Chicago: mostra alla Kazimir Gallery
1967, Amsterdam: Retrospettiva allo Stedelijk Museum
1969, Parigi: Retrospettiva al Centro Nazionale d'Arte Contemporanea
1974, Parigi: Mostra alla Galerie Denise René
1977, Nantes: Retrospettiva al Museo delle Belle Arti
1977, Parigi: Centro Pompidou
1999 Blain: Omaggio del movimento Madi a Gorin, Château de la Groulais
1999, Grenoble: mostra di Jean Gorin.
Nationalità