Immerso nelle influenze degli espressionisti dell'Europa centrale, AP Korenberg mantiene nelle sue astrazioni un dettaglio figurativo, un punto di ancoraggio per evitare di cadere, come dice, in zone grigie: “Non è figurativo astratto, ma per arrivarci è un po' di mal di testa perché porta in posti dove forse non dovresti andare”. Il suo mondo è andato, AP. K. tentò di ampliarlo, lavorando alle Beaux-Arts, all'American Center e alla Grande Chaumière. Non trovando sostegno sufficiente per il suo lavoro a Parigi, si rivolse alla Germania dove la sua pittura fu accolta meglio. Per 20 anni Korenberg si è chiuso in se stesso: “Mi sono seduto alla finestra e ho guardato il mondo che passava”.