
Biografia
Per quanto posso ricordare, penso di avere già una matita o un pennello. Sono stato subito toccato dalla pittura e dalla sua capacità di dare impressioni a sensazioni.
Non c'è mai stata una pausa tra i disegni dell'infanzia e la pittura, è sempre stata il mio rifugio, il mio mezzo di espressione. Se dovessi identificare le costanti del mio lavoro, lo analizzerei così: camminando per le strade spesso trovi delle cose... i muri sono emersioni, puoi trovare elementi simbolici.
Perché ho un suggerimento con queste immagini? Non ho mai ragionato con lei, sono intuitiva. I muri mi danno impressioni, sentimenti: a volte negativi o addirittura di oppressione e tragedia.
Sono anche per me un luogo di contemplazione e meditazione. Del resto il primo testo del fondatore del Buddismo Zen si intitola “Contemplazione del muro”.
Questi spazi non sono più un luogo utilizzato per racchiudere, separare e impedire la vista, ma diventano un luogo, uno spazio e un'apertura verso le altre cose. Graffi, macchie di umido, crepe... il passare del tempo, simbolo delle cose scadute, le porte chiuse, il colore scuro e freddo del marciume...
All'improvviso vedi una croce, una linea o una scritta dal colore acceso, un gesto di vita tragico e povero di significato agli occhi dei più. Ecco il contrasto, l’equilibrio tra la vita e la morte che emerge. Vita e morte, una costante invariabile nel mio lavoro.
Non so se ci riesco, ma vorrei che il mio lavoro portasse lo spettatore a pensare, a meditare davanti ad un'astrazione che tale non è. Il mio lavoro porta lo spettatore alla “realtà”, almeno a quella che percepisco. Lavoro lentamente attraverso una successione di strati di materiale e poco a poco questo materiale diventa un linguaggio, funziona con il mio modo di esprimere le cose.
Il materiale è molto simbolico, in sé ha intrinsecamente caratteristiche sufficienti per esprimere e sentire le cose. All'inizio quando faccio un quadro posso avere un'idea più o meno concreta ma non so quale immagine apparirà. La tua idea può avere buone intenzioni, ma a volte il materiale non dice nulla.
Ci sono leggi estetiche che fanno sì che la materia e la tua creazione seguano il proprio percorso. Un percorso che passerebbe per lo stesso luogo delle intenzioni dell'autore.
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