Oaxaca ha mantenuto la tradizione dell'intaglio del legno fin dai tempi pre-ispanici. Gli zapotechi erano soliti scolpire totem religiosi e maschere cerimoniali. Gli intagliatori del legno iniziarono a realizzare pezzi religiosi e maschere dopo la conquista spagnola. Le maschere venivano usate nelle danze come rappresentazioni di storie cristiane. Dopo la guerra per l'indipendenza, l'intaglio del legno diminuì. Ma le maschere usate nelle danze tradizionali venivano ancora realizzate, così come le miniature di animali e figure umane usate come giocattoli per bambini. L'intaglio del legno non era tuttavia un mestiere con cui si poteva vivere. Negli anni '40, Oaxaca iniziò ad aprirsi al turismo. Sebbene le incisioni del legno di Oaxaca esistano da meno di 60 anni, sono diventate uno degli stili di arte popolare più popolari in Messico e sono considerate arte da collezione. San Antonio Arrazola è la casa di Taller "Manuel Jimenez" e si trova a 10 km a sud-est della città di Oaxaca. Fino a dopo la rivoluzione, Arrazola era una grande piantagione di zucchero dove lavoravano persone da tutta Oaxaca. Quando Arrazola divenne una città negli anni '20, gli abitanti condividevano background e culture diverse. Alebrije è una parola gergale zapoteca che significa "oggetto intricato e aggrovigliato di un tema confuso o fantastico". Il nome alebrijes fu usato per la prima volta dalla famosa famiglia Linares di Città del Messico, la cui forma d'arte è il cartone (carta da scatole di cartone usata come cartapesta). L'intricata scultura e l'uso vivace dei colori riflettono la personalità, l'umore e l'immaginazione di Taller "Manuel Jimenez".