Biografia
Douglas McDougall (nato nel 1963 a Glasgow) presenta con delicatezza e furtività la sua narrazione politica, nascosta sotto le spoglie di una splendida immagine a carboncino. Un piccolo gruppo di artisti qualificati condivide il suo medium di opere a carboncino su larga scala, tra cui Jason Brooks e Robert Longo. Tuttavia, McDougall ha il suo approccio particolare, con l'opera che si evolve organicamente nel corso di molti mesi di fatica, piuttosto che essere guidata da una singola immagine spettacolare.
McDougall lavora esclusivamente con grafite e carboncino su carta. La sua raffigurazione di capelli grigi, cicatrici di battaglia e pelle invecchiata è particolarmente sorprendente e funge da metafora per il rifiuto delle convenzioni da parte del suo soggetto e per la sua posizione ai margini della società. Attraverso l'attenta resa di questi ritratti crudi, l'artista sta svelando la sua infanzia in una delle città più difficili del Regno Unito.
La resa dettagliata dei soggetti di McDougall è ricorrente nel realismo vivace di Rembrandt, ben lontano dalle ambizioni fotografiche dell'iperrealismo. Dopo aver abbozzato i suoi ritratti con il carboncino, l'artista texturizza la carta con lame di bisturi, gomme affilate e carta vetrata.
L'artista ha recentemente completato una residenza di un anno a Pechino, durante la quale ha realizzato tre potenti ritratti di Ai Weiwei. McDougall produce un numero relativamente piccolo di disegni su larga scala ogni anno, che potrebbero richiedere mesi per essere completati. Le sue opere sono nella collezione permanente del The Cantor Arts Centre CA e in numerose collezioni private.
Riguardo al suo lavoro, McDougall osserva:
"Il mio medium è carboncino/grafite su cartuccia Snowdon da 300 gsm, è una combinazione di disegno/pittura/scultura con un cenno alla disciplina del 'trompe l'oeil'. Essendo stato molto influenzato nei miei primi anni dalla visione, dall'abilità tecnica e dal teatro evocati da maestri selezionati come Caravaggio, Guthrie, Rembrandt e Velazquez, ora mi ritrovo a spingere per dare la caccia e incapsulare il teatro quasi sconvolgente dell'atmosfera evocata quando si guarda un capolavoro classico. Il vero scopo o vocazione in quest'arte, la mia arte, è cercare di liberare un po' di quella bellezza storica inquietante. Scavare con uno scopo in modo che si colleghi ai vividi ricordi che ho da ragazzino quando guardavo tali opere per la prima volta."