Dopo essersi interessata all'arte contemporanea giapponese, cilena, caraibica e marocchina, la nuova galleria dell'Haut Marais, dedicata alla scoperta di artisti e culture straniere, ha presentato dall'8 gennaio al 1 marzo 2020 il lavoro dell'artista portoricana Wylda Bayrón sugli eroi e spiriti delle isole della Nuova Guinea.
Il tour mondiale della Galleria 193 continua in terre sempre più lontane e misteriose attraverso questa incredibile serie di 24 fotografie presentate nel 2019 al Musée de la Castre di Cannes.
La Papua Nuova Guinea è un paese poco conosciuto situato a nord dell'Australia, esplorato solo di recente dagli occidentali e circondato ancora oggi da un alone di mistero. Il suo territorio insulare, più grande della Francia, ospita un'insospettata ricchezza naturale e un'eccezionale diversità culturale, modellata da 40.000 anni di presenza umana.
Operatore fotografico professionista e avido viaggiatore, Wylda Bayrón ha viaggiato attraverso questa regione di difficile accesso per incontrare società tribali in rapido cambiamento, la cui eredità ancestrale è oggi minacciata.
Adottata dai suoi ospiti, ha potuto assistere ai sing-sing (riunioni festive) e ai riti più segreti, dai quali normalmente sono esclusi gli stranieri. Ha così prodotto una serie di ritratti di uomini, donne e bambini magnificamente adornati, che posano con orgoglio nei loro abiti da cerimonia. Quest'opera originale, esposta per la prima volta al pubblico, riflette il ruolo essenziale di bilas: espressione di bellezza e prestigio, legame tra l'Uomo e il suo ambiente.
Altri ritratti, rappresentanti uomini mascherati, offrono uno scorcio dell'universo simbolico dei miti papuasi, popolati da antenati e spiriti potenti. Una seconda parte della mostra evoca, in modo più intimo, attraverso cinque fotografie sublimate in bianco e nero, la rituale scarificazione di giovani uomini e donne della regione circostante il Sepik.
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