
Francia
• 1973
Biografia
La questione di essere un artista ha interrogato Ahmed Saied fin dalla sua infanzia. Ahmed si esercita, quindi, e cerca di condurre una vita normale, ingegnere poi designer d'interni, comincia a esporre per poi prendere gradualmente coscienza che il demone dell'arte si è chinato sulla sua culla. Nel 2001, il contatto con la materia del bronzo segna una svolta decisiva nella sua carriera e gli stati della creazione si moltiplicano e diventano sempre più intensi. Viaggiatore nell'animo, viaggia per il mondo come fa dentro di sé, L Exile, Ahmed Saeid è più che un modo di vivere, un modo di essere. Guarda di traverso il mondo che lo circonda, il che inevitabilmente gli permette di vederne il lato profondamente relativo. Si è trasferito in Francia, a Parigi per le somiglianze inaspettate con Baghdad, la conformazione dei quartieri, i mercati? Innamoratasi della Francia, la capitale riacquista il suo ruolo di base per gli artisti. Ahmed Saeid, dopo solidi studi a Baghdad, è costretto all'esilio. Ha finito per stabilirsi a Clichy-la-Garenne dove ha vissuto per diversi anni. Recentemente ha collaborato con JAF per una mostra al Pavillon Vendôme che celebrava la libertà di espressione: “Naji e Jaf intrecciano le loro matite”. Il suo tema preferito: la cornice. "Mentre vediamo così tante persone che cercano le condizioni della propria reclusione in un'epoca che tende a far esplodere tutti gli schemi, Ahmed Saeid (Naji) ci offre un'arte maliziosa che ci incoraggia a vivere in modo più poetico cercando di uscire dai nostri schemi. ." (Pierre Yves Mansat)
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