Yann Paolozzi
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Yann Paolozzi

Francia • 1977

Biografia

Nato il 23 marzo 1977 a Parigi, Yann ha terminato l'Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi con le congratulazioni della giuria nel 2003. È partito immediatamente per una residenza a Shanghai nell'ambito dell'Anno della Francia in Cina. Un piede nell'illustrazione di moda (ha collaborato più volte con Jean-Charles de Castelbajac), un piede nella stampa (Illustrazioni per la rivista Air France) è stato subito notato dalla Galerie F. Giroux con la quale ha partecipato nel 2004, 2005, 2006 alla FIAC e ad altre fiere come ARTISSIMA, la Fiera del Disegno Contemporaneo. Seguono mostre collettive e personali, nel 2017 inizia la sua nuova collaborazione con la Galerie Marguerite Milin. Una società può essere letta e compresa attraverso i suoi comportamenti, le sue costruzioni, le sue gerarchie. Anche altri elementi più modesti possono aprire una finestra sul mondo. Le scienze umane studiano l'uomo nei diversi stadi dell'evoluzione, dai rispettivi punti di vista, ma spesso perdono la cosa più importante ai miei occhi: le nostre produzioni "non produttive", create ma non riflesse. - YP Yann Paolozzi non cerca di deviare ma piuttosto di fissare definitivamente il nostro impatto su ciò che produciamo. Usa inchiostro e acquarello come fa un naturalista per riprodurre uno spazio di fauna o flora. Dipinge queste forme senza mai stravolgerle o modificarle. Scatta un'istantanea dei nostri segni più liberi perché non si riflettono. Il suo lavoro può essere paragonato a quello di uno studio documentato o di una natura morta, legato all'osservazione di ciò che lo circonda. Elementi della quotidianità, queste tracce che nessuno vuole più diventano oggetto di studio, di decifrazione, la sua lettura è totalmente personale ma la loro conoscenza è collettiva. Chi non riconosce uno scontrino usurato, un oggetto impersonale che tutti hanno già avuto in proprio possesso. Questo pezzo di carta diventa riferimento della nostra società spogliata del suo significato, rivela un'espressione estetica smisurata. Yann Paolozzi gli dà un nuovo significato, una nuova immagine associandolo ad altri elementi esterni. Come un archeologo, raccoglie, esamina, protegge ed elenca i suoi reperti. A volte sono forme della sua stessa vita, ma più spesso esamina i luoghi che visita nella speranza di imbattersi in una perla dell'esistenza umana. Il suo lavoro si basa sull'estetica e sull'umanità che abita ciascuno dei suoi elementi. Come un grafico, cerca di sviluppare un'estetica specifica per ogni oggetto che riproduce. La composizione dei disegni su carta nasce dal ragionamento tra le forme ed i loro colori. L'associazione si realizza come un insieme visivo che si interroga e si risponde sul futuro degli elementi fissi.
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