
Biografia
Dopo gli studi alla Beaux-Arts di Angers, e un periodo a Londra, ha lavorato per molti anni nella moda, per Martin Margiela in particolare, dove ha chiarito il rapporto estetico che ha sempre avuto con il mondo e gli oggetti. La sua esperienza nella moda affinerà anche la sua capacità di considerare le forme all'interno di un contesto sociale, culturale e politico.
Quando ritorna all'arte contemporanea, a partire dal 2007, Roman Moriceau arriva naturalmente a mettere in discussione il posto dell'uomo nel suo ambiente e a darci un'immagine del mondo con una certa tenera ironia, che ci fa vedere le cose in modo diverso. L’idea del tempo è centrale nel suo lavoro. Tempo che funziona, che modifica, che altera.
Nella sua pratica plurale, la scelta di un mezzo è guidata dalla sua natura, dalle sue proprietà, dal suo materiale o dal suo simbolismo. Pensa ai suoi pezzi in un processo di trasformazione, dando loro la possibilità di evolversi. Gioca sulle apparenze, lavora sulla materialità delle cose. Roman Moriceau ci invita a vedere la natura in pericolo, fragile, effimera, il che la rende poetica e preziosa.
Da allora il suo lavoro è stato presentato in numerose mostre personali tra cui: Traumneustartversuch presso Âme nu Hamburg (ger), In heaven everything is fine presso la galleria Derouillon (Parigi), Smog presso il Kunsthaus Jetesberg (ger), Corrélation presso il Musée des Beaux- Arts d’Angers (fr), Roman Moriceau alla Maison Martin Margiela a Tokyo (jp). Ha partecipato a numerose mostre collettive tra cui: Forms segue le informazioni alla Biennale Internationale Design de Saint-Etienne (fr), al Salon Montrouge (fr), Courtes joies presso lo studio Jean-Baptiste Bouvet a Berlino (ger). Un catalogo della sua opera è stato pubblicato dalle Editions Musée d'Angers.