Francia
• 1954
Biografia
Il mondo secondo Gari L'arte di riutilizzare il ferro e i suoi derivati ha attirato molti, ma pochi sono sfuggiti al repertorio dell'abile tuttofare che riduce le sue realizzazioni a semplice inventiva meccanica. L'occhio gode e subito dimentica. Gari, dal canto suo, ha saputo sfuggire alla trappola del montaggio ingegnoso. Fugge il futile, rifiuta l'ordinario, sfida il banale per avvicinarsi con gioia al mondo della scultura. Sa che la terza dimensione è una porta aperta all'immaginazione. Anche come il domatore del circo, Gari si impadronisce delle sue stesse bestie, i volumi, di cui sfrutta il potere di suggestione. Ha istintivamente il senso delle linee che articola in modo flessibile, sempre arioso. Puoi girare tra le sue sculture, sovrastarle, vederle dal basso se vuoi: tutto quadra, ovviamente. Sarebbe saggio sospettare inizialmente il talento innato. Divenne un mestiere basato sulla forza delle braccia e della testa, un mestiere solido, desiderato a tutti i costi, e che oggi ci fa credere nella facilità quando l'impresa è compiuta. Gari addomestica griglie, recinzioni, fili e piastre metalliche di ogni tipo. Li riunisce affinché la luce, questo partner invisibile, li riveli nelle loro differenze. Opache o lucide, queste variazioni sono i punti di forza dello scultore. Non dice mai di aver avuto paura nella fossa dei leoni. Dovette però tremare prima di infondere nelle forme l'impulso dell'idea, la vitalità dell'intuizione. Come altrimenti riuscire a far emergere le leggi dell'armonia e dell'equilibrio dalle superfici predisposte? Magia... Lasciatevi trasportare, lasciatevi confondere, contorcere, legare dal fascino di queste graziose sculture. È a questo prezzo che si agita il bestiario. “Hai visto il mio bel piumaggio” canta il gallo. “Quando si tratta della bellezza, non temo nessuno” risponde il leone. Il cammello fa loro la lingua. Il serraglio di Gari è orgoglioso. Hanno un senso di brio, questi animali! Con questo tocco di umorismo senza il quale l'orgoglio diventa pesante orgoglio, Gari rende espressive le loro espressioni facciali, gli atteggiamenti e l'espressione accigliata del muso. Implicitamente viene stampata la filosofia dello scultore che ha dimenticato di essere ingenuo. Parallelamente al trattamento delle linee, si esprime con gioia, naturale collaboratrice della scultura. Perché vuoi essere serio e triste? Signore e signori, il grande spettacolo Gari sta per iniziare! E. Tenailleau Gari esplora ora nuovi terreni di gioco, e talvolta fa una scoperta... In particolare utilizzando vernici e acidi, cerca di contenere o al contrario accelerare gli effetti inaspettati della ruggine per trarne vantaggio. Gli piace anche decorare il metallo con altri materiali come il vetro. Da notare anche che il colore appare sempre più spesso nelle sue creazioni. Attualmente sta creando “apparecchi sotto vetro”, l'ennesima nuova strada di creatività.
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