

Biografia
Il lavoro della scultrice Nathalie Pitel si colloca tra scultura e installazione. Deforma, danneggia, raschia la materia per riportare in vita qualcosa di vivo, organico, addirittura sacro.
Costantemente nel suo lavoro di ricerca crea incidenti nella materia e le piace collegare questa ricerca all'archeologia. Gratta intorno all'osso, scava il metallo per trovare un tesoro, una specie estinta, per creare un'archeologia moderna popolata di nuovi fossili.
È alla ricerca delle vestigia di un mondo in cui il tempo è una fuga e il progresso è distruttivo. Tra realtà e fantascienza, seppellisce e riporta alla luce i resti di una civiltà inconsapevole e già condannata.
Potremmo allora citare Paolo Virilio:
“Non c’è guadagno senza perdita. Se inventare la sostanza significa inventare indirettamente l’incidente, quanto più potente ed efficiente è l’invenzione, tanto più drammatico sarà l’incidente”.
Un universo tanto potente quanto affascinante, da scoprire nei volumi e nelle vibrazioni...