Biografia
Raymond Reynaud è nato l'8 ottobre 1920 a Salon-de-Provence, da una famiglia di piccoli commercianti di cereali.
All'età di 14 anni divenne apprendista imbianchino. Nello stesso periodo frequenta i corsi serali della Salon School of Fine Arts. In questo periodo dipinge soprattutto paesaggi e nature morte che non lo soddisfano completamente. È un dipinto troppo ordinario che “chiude le porte all'immaginazione” e che manca di creatività e improvvisazione. Durante la guerra si interessò alla musica popolare e alla Liberazione creò un'Orchestra di Musette.
Dopo aver raccolto abbastanza denaro, all'età di 28 anni Raymond si stabilisce a Sénas per lavorare come pittore.
Nel 1950 inizia un primo corso di arti plastiche con artisti della scuola di Parigi e nel 1952 fonda a Salon-de-Provence un gruppo di ricerca “Arts Plastiques des Alpilles”.
Sei anni dopo, sentendosi intrappolato in un sistema, smette di dipingere per un lungo periodo. A causa di problemi cardiaci Raymond Raynaud non può più lavorare e soffre di depressione ma, grazie ad Arlette, il suo grande amore, riuscirà a superare i suoi problemi e nel 1968 tornerà definitivamente a dipingere, in seguito alla scoperta degli ingenui jugoslavi. Liberato dall'autorità e dall'artificio della sua formazione artistica accademica, inizia una nuova ricerca artistica che lo porta in un nuovo mondo immaginario. Alla ricerca di una verità interiore Raymond produce un'opera densa in perenne mutamento. Raffigura temi universali, leggende e soggetti legati alla coscienza politica.
Linguaggio del tutto personale, i dipinti di Raymond si distinguono per le loro simmetrie, le loro geometrizzazioni e frammentazioni dello spazio.
La struttura, che è alla base del suo lavoro, diventa solo il supporto di una forza originaria e indisciplinata che domina l'intero dipinto.
Raymond Raynaud sceglie di preservare l'unità organica del suo lavoro, trasformando la sua casa in un rifugio per la sua produzione artistica. Nel 1977 apre un laboratorio di pittura per adulti a Salon-de-Provence, Quiconce vert, incoraggiato da Jean Dubuffet e Michel Thévoz. L'officina ebbe molto successo ma venne sciolta solo nel 1990.
Nel 2007 muore pochi giorni prima dell'inaugurazione della sua retrospettiva tenutasi al Château de l'Empéri, a Salon-de-Provence.