Nassyo
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Nassyo

Francia • 1974

Biografia

Nato nel 1974 a Parigi, Slimane Ismaili Alaoui alias Nassyo è un artista francese che si esprime nella pittura, nell'illustrazione e nei graffiti, da cui proviene. Attento a non chiudersi in nessun codice stilistico, Nassyo si distingue proponendo un'arte urbana cruda e magistrale, supportata da gesti flessibili e scrittura raffinata, dove convivono attenzione al dettaglio ed esuberanza di forme e colori. Nato nel 13° arrondissement di Parigi, Nassyo era ancora uno scolaretto quando vide l'emergere dei graffiti a Parigi a metà degli anni '80. Appassionato di disegno fin dall'infanzia, fu presto sedotto da questa nuova arte e dalla sua cultura dello "pseudo". adrenalina e “stile libero”. Spinto dal suo amico Soper, decide di scoprire il libro “Spray Can Art” (Henry Chalfant, 1987). Ha praticato prima in collettivo, all'interno del suo gruppo KDS, "kamikaze dello spray", poi al fianco di varie crew (BAK, VAD, TW, DKA) prima di distinguersi in solitaria, sui tetti di Parigi e lungo le linee dello skytrain. Tra i pionieri di questa pratica, è diventato rapidamente uno degli specialisti e una figura della scena parigina degli anni '90, lasciando il segno in più di una generazione di scrittori. Guadagnare altezza gli offre la possibilità di perfezionare un nuovo stile. Desideroso di coprire quanto più spazio possibile in un periodo di tempo molto breve, Nassyo ha sviluppato una forma di free style à la "BBC" (Bad Boys Crew), componendo graffiti di rara complessità, in una gamma ristretta di colori. Lontano dai codici americani dell'epoca, andò oltre il semplice lettering per includere personaggi, utilizzando la scrittura automatica e altre sue influenze personali, tra cui fumetti, film di fantascienza, pittura classica e disegni tecnici, medici o meccanici. Profusione di linee, elementi ed energia: i graffiti di Nassyo funzionano come un caos organizzato per accumulazione, un'invasione di spazio, versatile e fertile. L'artista paragona il suo stile a un "virus grafico" in azione: "Mi piace dare questa idea di forza che non si ferma mai, il passaggio di una forza da un ospite all'altro, l'energia del rinnovamento perpetuo". È così che tra i suoi soggetti preferiti spicca e diventa ricorrente il concetto di metamorfosi, sia essa umana, urbana o vegetale. Nassyo guarda alla città come luogo di trasformazione permanente e sfrenata, non si stanca mai di esprimere il confine o la complementarità tra gli uomini e le macchine che lì si incrociano e si mescolano, fino alla confusione o alla saturazione. All'inizio degli anni 2000, Nassyo ha sviluppato il gusto per la pittura su tela durante un soggiorno in uno squat parigino. Dal 2003 traspone la sua energia nel laboratorio, senza però abbandonare la strada e i suoi muri, la cui esperienza resta “vitale” ai suoi occhi e al suo equilibrio. Sempre alla ricerca di nuove sfide grafiche, il suo lavoro su tela assume una nuova densità, servita da una tavolozza più colorata. Segnata dal suo passato di graffitista, la sua pittura privilegia la spontaneità e l'improvvisazione, il "contorno diretto" del disegno, posato direttamente, senza esitazione: "Arriva un momento nella costruzione del dipinto in cui mi lascio completamente guidare dall'improvvisazione" . Sebbene gli piaccia sperimentare tecniche, mezzi e stili, Nassyo rimane legato ai graffiti così come ai suoi temi di trasformazione e metamorfosi: "Non voglio eliminare completamente i graffiti nella mia pittura, in ogni caso voglio mantenere il energia, spontaneità e freschezza Il mix è una buona definizione del mio approccio, sono un DJ d'immagine.
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