
Francia
• 1936
Biografia
Nato nel 1936 a Lodz, Léon Levkovitch è uno scultore polacco. Laureato in arti visive presso la Scuola di Arti Applicate di Lodz, arriva a Parigi nel 1961. L'incontro con il gallerista Abel Rosenberg nel 1969 dà impulso alla sua carriera, aprendo le porte della sua galleria parigina. Questo luogo cristallizza idee, esperimenti e figure importanti dell'epoca. Le sue opere sono ricche di metafore e riferimenti alla mitologia (Ulisse e la sua zattera). L'artista esplora il disegno e la pittura, ma la scultura (in bronzo o terracotta) resta il suo campo di sperimentazione privilegiato. Léon Lo scultore conserva attraverso la figura 3D la stessa preoccupazione per la rappresentazione che coltivava con l'arte della pittura. Le sue creazioni seguono lo stesso processo costruttivo della natura morta. Il senso del dettaglio microscopico si unisce alla costruzione di un insieme geometrico. La base è anche il linguaggio di un'altra poesia, una storia o un sogno che si innesta nella struttura. Da questo punto di vista, lo scrittore Marc Hérissé ha elogiato le sue “sagome umane il più delle volte araldiche sulle quali ridisegna ancora altre sagome” e la sua capacità di far emergere la profondità, di risvegliare sogni insospettabili e riportare la luce nella memoria oscura. L'artista elogia anche la bellezza, quella di un busto femminile, ovvero il giusto equilibrio delle curve di un essere. L'armonia regna, l'espressione sboccia e la dolcezza tempera gli animi. Ha numerose mostre: la galleria Abel Rosenberg a Parigi nel 1969, il Salon de Mai nel 1978, l'atelier Lambert nel 1984, il salone Mars con la galleria Hansma nel 1992, la galleria Singuliers nel 1998... Le sue opere sono oggetto di numerose acquisizioni: musei di Haifa, Strasburgo, città di Parigi, Biblioteca Nazionale, City Bank di New York.
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