

Biografia
Nato a Theillay nel 1936, Édouard Trémeau lavora nella regione di Lille dal 1963. Si forma alla Scuola di Arti Applicate dal 1952 al 1956, poi all'École Nationale Supérieure des Beaux-Arts de Paris nel 1956-1957 e all'École Normale Superiore di Cachan dal 1957 al 1961.
Vicino alla Figurazione Narrativa e al Salon de la Jeune Peinture tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 – è stato vicepresidente del salone nel 1983 – ha partecipato a diverse collettive che denunciavano forme di oppressione politica e sociale ed economica. disuguaglianze.
Nel 1981, durante una mostra alla Galerie Pierre Lescot di Parigi, il pittore affermò di essere uscito dal suo studio per guardare fuori. Dipinge poi scene di vita quotidiana dei "primi anni di Mitterrand", che mostrano l'angoscia dell'uomo di fronte ad una società di controllo, di fronte alla violenza silenziosa che minaccia i corpi, come "Facades n° 5 (Tutto in buon ordine)", luglio-agosto 1980, acquisizione del Museo LAM d'Arte Moderna, Arte Contemporanea e Arte Brut – Lille Métropole a Villeneuve-d'Ascq in 1983.
Poi il ritiro in officina, nutrito dalle tracce di numerosi viaggi, segue progetti collettivi che mal resistono all'avvento del liberalismo economico e finanziario.
Il suo lavoro si articola poi in grandi temi - solitudine, reclusione, rovina - che si aprono in serie: Hostages (1982-86), Berlino (1987-89), Zoolitude (1998-2002), Roma (1991-94), Roma fuori i muri (1994-97), o ancora numerosi autoritratti che scandiscono gli anni di realizzazione fino alla serie delle Recumbent Figures” Le prove” prodotta dal 2006 al 2008. Il corpo del pittore è stato lì sottoposto a “un inventario”, pretesto notevole per interrogarsi ancora una volta sul suo rapporto con la storia dell'arte, e ricordare “Andrea Mantegna, Philippe de Champaigne, le due lezioni di anatomia di Rembrandt , Hans Holbein”.