
Biografia
Originaria di Dax, Victoire-Elisabeth Calcagni faceva parte del gruppo più all'avanguardia di Bordeaux negli anni '50. La sua pittura astratta in questo periodo era molto strutturata, con linee di forza generalmente scure che contrastavano con una fervida intensità di colore. Cerca una vibrazione quasi mistica della materia, che la avvicina a Manessier.
Ma è grazie a Roger Bissière, il grande amico della sua vita, che ha trovato un percorso personale. Si tratterà quindi di temi onirici in un mondo derivante dalla realtà, ma al di là delle apparenze ordinarie, affinché ognuno possa collegarvi il proprio sogno. Questo è ciò che Bissière chiama “ricreare un mondo fatto dei miei ricordi, delle mie emozioni dove rimangono l'odore delle foreste che mi circondano, il colore del cielo e l'amore per tutto ciò che vive”.
Nel suo desiderio di esaltare la natura, che traduce attraverso il segno e il pittogramma, Calcagni unisce sia il “dialogo con il visibile” che lo “spazio interiore”, in un clima di totale libertà e fantasia giocosa.
Soggiornando regolarmente in Algeria, questa terra soleggiata ispira una tavolozza piena di rossi ocra, terra di Siena e terra d'ombra, naturali o bruciati.
Il suo impegno per il “paesaggio astratto” assicura i suoi discendenti artistici grazie a Christian Gardair che ha studiato con lei, così come attraverso il lavoro di Claude Lagoutte.
La sua elevazione spirituale attirò l'attenzione del clero più audace che gli ordinò arazzi e numerose vetrate in Francia, Svizzera e Polonia. Questi risultati fanno della Calcagni un'attrice importante nella grande rinascita dell'arte sacra degli anni '50 e '60, insieme a Bissière, Manessier e Vieira da Silva.
La sua arte è presente nei musei di Bordeaux, Dax, Saintes e Soulac così come in alcune istituzioni svizzere e polacche.
Bibliografia:
Victoire-Elisabeth Calcagni, di Fausto Mata, William Blake e Co.