Jean-Louis Capou
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Jean-Louis Capou

Francia • 1956

Biografia

“Ognuno ha la sua storia…” Non ho iniziato a dipingere quando ero piccolo, ci sono arrivato anche tardi. Non ho risposta alla domanda: “Perché”… È consuetudine e/o buona pratica voler riferire qualunque sia l'argomento a personaggi famosi che si sono già affermati in diverse specialità. Anche se apprezzo molto lo stile di un certo numero di loro più o meno conosciuti, in particolare Kandinsky e molti altri, non condivido questa esigenza di voler identificare, somigliare, copiare, imitare questi grandi artisti, devo senza dubbio essere uno di le eccezioni che non sono come le altre. Precisamente “Pacômelésotres” è nato da uno scherzo tra amici ma ripensandoci e facendo un passo indietro, questo cognome mi si addice abbastanza. Ho viaggiato più della metà della mia vita e, da quanto ricordo, ho sempre funzionato così, a differenza degli altri, nel mio modo di intendere le cose, di tenerne conto e di realizzarle. Autodidatta per natura, dipingo mentre respiro, senza pensarci due volte. La pittura per me è un catalizzatore, non ho alcun controllo su di essa, la sopporto, creo. Mi ha colto alla svolta di un sentiero e non vedevo arrivare nulla ma quando si manifesta entro, mi avvolgo, tutto sfuma, evapora e scompare, tutto è limpido, restano solo il supporto, gli strumenti e il materia, esteriorio il mio interno, sgorga e inonda la tela... La mia fisicità diventa il vettore, la sostanza che collega tutto, spinta da una forza interiore. Questa spontaneità e questo lasciarsi andare non sono in alcun modo un ostacolo all'evoluzione della mia tecnica. Inizialmente, ho creato la maggior parte delle mie creazioni in una volta sola per diverse ore, prima ancora che il colore avesse il tempo di fissarsi; Oggi li creo in più fasi mantenendo questa spontaneità, mi prendo il tempo di osservare tra le diverse fasi e la mia mente è altrettanto esplosiva, fugge e si fonde nelle svolte della tela... Arte astratta, dipinti intuitivi , intuizioni vibrazionali… È tutta questione di sensibilità. Ciascuno dei miei quadri offre diversi gradi di osservazione, da qui la necessità di abituare l'occhio o meglio la mente ad un approccio a più livelli. Da uno sguardo all'altro, da diverse angolazioni o anche da diverse ambientazioni luminose, i miei dipinti sono come vivi e si rivelano attraverso queste osservazioni... Scene, sagome, volti, parti di volti e molti altri... Curve, ombre, impronte, giustapposizione di più spazi che si incastrano e danno così accesso ad altre dimensioni... Non sempre percepibili a prima vista... Lascio quindi il mio lavoro libero da qualsiasi interpretazione. La mia pittura racconta una serie di storie intrecciate. Sta a ognuno crearne uno proprio!

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