Gwenaëlle Soulier
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Gwenaëlle Soulier

Francia • 1982

Biografia

Gwenaëlle è nata e cresciuta proprio alla confluenza di questi due bacini così favorevoli all'arte che sono quelli dell'Oise e della Senna. Dall'età di 10 anni, forse influenzata da un padre e un nonno disegnatori dilettanti, ha scelto di esprimersi disegnando con un certo talento e dono, in particolare per l'illustrazione, e questo, ininterrottamente fino ad oggi.

Usa giustamente la sua esperienza di vita per intrattenerci

i suoi disegni pieni di umorismo che alleggeriscono deliziosamente la nostra vita quotidiana. Utilizza anche la sua esperienza di tre anni trascorsi in un rinomato circo dove le sue qualità le permetteranno di farsi notare e di affidarle così la realizzazione di scenografie.

Ma è nel 2018 che prenderà veramente coscienza delle sue capacità osando intraprendere vere e proprie opere pittoriche, provando diverse tecniche, in particolare il pennello e il coltello, per materializzare la sua realtà e dare tocco allo sguardo che le permetterà di di aprirci a questo aspetto talvolta dimenticato della nostra personalità, dimenticato fin dall'infanzia, il “lasciar andare”, questo spazio di libertà in cui tutto prende vita e che permette un'espressione totale e sfrenata che solo i veri artisti, qualunque sia la loro modalità di espressione, riescono a raggiungere

Totalmente autodidatta, Gwenaëlle sa usare i suoi sensi in modo intelligente per sfruttare ciascuno dei suoi momenti della vita per progredire e sviluppare le sue materie di lavoro così come la sua tecnica o i mezzi di espressione utilizzati.

“Nella mia pittura mi piace l’immersione nella materia, nel colore, mi piace anche che ci siano alcuni riferimenti figurativi, alcune tracce che stimolino l’immaginazione formando una visione globale che ognuno interpreterà secondo la propria storia o il proprio stato d’animo attuale .

Il mio approccio artistico è come la mia vita, è un approccio intuitivo.

Cerco di seguire le strade che mi dice il cuore. Mi rifiuto di chiudermi in uno stile. Per questo, ogni volta che entro nel mio laboratorio, imparo a fidarmi dell'ispirazione del momento. Il che non è sempre facile perché per dipingere o disegnare spontaneamente devo lasciarmi andare e superare le vertigini. Mi piace lasciare che i miei pennelli e i miei coltelli vaghino liberamente senza sapere cosa hanno in mente finché una forma, un compito o una linea non li ispira.

Attribuisco importanza al saper fare ma soprattutto al saper fare per sognare”

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