

Biografia
Carol Rama nasce a Torino nell'aprile del 1918 e vive un'infanzia difficile e tormentata a causa della Seconda Guerra Mondiale, della prematura e tragica morte del padre Amante e della malattia psichiatrica che questo evento generò nella madre Marta Pugliaro.
Il suo primo contatto con la pittura avvenne quando, da bambina, lavorò come modella per la pittrice Gemma Vercelli che occupava un atelier nella stessa via della fabbrica del padre. In quello studio il mondo dei colori e dei segni ispira irrimediabilmente Rama, e lì apprende i rudimenti del disegno e della pittura.
A soli diciotto anni dipinge il quadro "Nonna Carolina", oggi conservato presso la GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino. A quel primo acquerello ne seguirono molti altri caratterizzati da dense paste cromatiche. I soggetti, soprattutto negli acquerelli, sono particolari e spesso richiamano personaggi, situazioni e oggetti che hanno un corrispettivo reale nella vita di Rama, molti dei quali caratterizzati da esplicite connotazioni sessuali. Carol Rama rappresenta nei suoi acquerelli donne nude, amputate, su sedia a rotelle e cariche di un erotismo forte e perverso. Soggetti accompagnati da animali, protesi e parti anatomiche del corpo come falli, piedi e lingue divennero poi oggetto di un'attrazione scabrosa e inaccettabile per l'epoca, tanto da essere banditi nel 1945 in occasione della sua prima mostra personale. .
Proprio intorno a quegli stessi anni Carol Rama si avvicinò alla corrente dell'astrattismo rappresentata in Italia dal Movimento Arte Concreta MAC ed espose le sue opere alla Biennale di Venezia tra il 1948 e il 1950. Forse poco dopo arrivarono le sue opere più note, che l'amico Edoardo Sanguineti definiranno Bricolage: progetti multimaterici in cui macchie informali si accostano a denti, unghie e occhi di vetro. Una sensibilità provocatoria, questa, che porterà avanti per tutta la vita grazie soprattutto al sostegno degli amici - artisti e non - conosciuti in Italia e durante i suoi soggiorni a Parigi e New York.
Fu però l'incontro con una delle critiche d'arte più importanti del momento, Lea Vergine, a donarle la definitiva consacrazione. Nel 1980, infatti, le sue prime opere furono inserite nella mostra “L'altra metà delle avanguardie" che riuniva le più grandi artiste del XX secolo. Cinque anni dopo, sempre grazie a Lea, espone sul sagrato del Duomo di Milano in una personale che ricostruisce tutta la sua carriera. Sono proprio i lavori iniziali, gli acquerelli, ad avere il maggior successo e a spingerla a ritornare a questa tecnica per dare vita a rappresentazioni meno astratte e più reali: rappresenta quindi per lei soggetti più classici, tratti dalla sua storia di vita personale, ma senza rinunciare alla multimaterialità che, nel tempo, è diventata anche una cifra stilistica. Le figure, infatti, risaltano su insolite superfici di supporto come fogli già utilizzati, mappe catastali o disegni tecnici.
Nel corso degli anni Novanta Carol Rama riceve importanti riconoscimenti pubblici e nel 2003 l'artista riceve il Leone d'Oro alla carriera, prestigioso riconoscimento assegnatole alla Biennale di Venezia di quell'anno, diretta da Francesco Bonami.
Carol Rama è morta il 24 settembre 2015 nella sua casa museo a Torino, dove ha vissuto ininterrottamente dagli anni Quaranta. Il suo ultimo lavoro conosciuto risale al 2007 e chiude un'intensa carriera durata oltre settant'anni.