Athos Faccincani
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Athos Faccincani

Italia • 1951

Biografia

Fin da bambino dedica molte ore al disegno e alla pittura, ma deve stare molto attento e farlo di nascosto, in cantina, perché la madre è profondamente contraria alla pratica di tutto ciò che può essere considerato artistico. Per fare i compiti e studiare si alza alle quattro del mattino perché il pomeriggio, di nascosto e all'insaputa dei genitori, è dedicato all'arte: fa la piccola bottega di artisti come Guidi, Seibezzi, Novati; maestri che insegnano non solo le varie tecniche della pittura, ma trasmettono anche il coraggio di coltivare le proprie passioni e di credere nel proprio talento.

È accanto a loro che Athos capisce che l'arte non può che essere parte integrante della sua vita, e vuole diventare pittore. Dopo la laurea Athos inizia a dedicarsi alla pittura a tempo pieno, le sue prime opere di stile espressionista ritraggono spesso personaggi cupi e piegati dal peso della sofferenza. Per approfondire lo studio della figura entra nel mondo delle carceri, degli emarginati e degli ospedali psichiatrici. Athos riesce a farsi carico della sofferenza altrui e a trasmetterla sulla tela. Il giovane artista inizia a vendere le sue prime opere e a realizzare le sue prime mostre.

Non passa molto tempo prima che qualcuno si accorga della forza e dell'intensità espressiva dei suoi dipinti e gli commissioni i lavori più importanti e gli offra spazi sempre più prestigiosi per esporre. Alla fine degli anni '70 Athos affronta l'opera più importante del suo inizio di carriera: gli viene commissionata una mostra sulla Resistenza; la sua personale riceve la visita del Presidente della Repubblica Sandro Pertini che, colpito dalla forza dei sentimenti che i dipinti di Athos gli trasmettono e complimentato per aver rappresentato la guerra senza aver preso posizione, ma per essere un uomo di straordinaria sensibilità, lo nomina Cavaliere della Repubblica.

Questo per l'artista è una grande conferma dal punto di vista imprenditoriale, ma dal punto di vista umano sta affrontando un periodo di crisi interiore perché ha a che fare con tanto dolore e sofferenza che lo ha turbato profondamente. Per quasi un anno non si fermerà.

Il punto di rottura apre una nuova fase per l'artista: eliminati i colori cupi dalla sua tavolozza, e ritrovata la gioia di vivere, inizia a dipingere guardando il mondo con gli occhi di un bambino. Predilige paesaggi che gli permettano di concentrarsi sulla natura, generosa e rigogliosa. C'è anche un cambiamento radicale nello stile che diventa di chiara derivazione impressionista, utilizzando colori puri e vibranti da ripetere in ogni quadro con le stesse linee guida: la luce, il sole alto, il racconto semplice.

Non conoscendo il suo passato artistico, la sua ispirazione sembra quasi ingenua, pura, di chi nella vita ha conosciuto solo il bello. In realtà Faccincani aveva tutto il diritto di conoscere le brutture del mondo, ma ha deciso di contrastarle, e non di riprodurle, con la sua pittura. Inoltre a un occhio attento non sfugge che, nonostante i colori festosi e gli innumerevoli fiori, i suoi "giardini" contengono sempre qualche angolo oscuro. Con la sua pittura Athos ha incantato pubblico e critica, le sue opere sono finite sia nelle case delle star di Hollywood che nelle case di chi deve attingere ai risparmi per permettersi un Faccincani.

Ha esposto, oltre che nei luoghi più belli d'Italia, a Londra, Vienna, Parigi, Chicago, New York, Zurigo, Madrid, San Francisco, Los Angeles, Amburgo, Monaco, Tokyo, Montecarlo, Sofia, Hong Kong e Singapore. Innumerevoli anche i riconoscimenti per i quali è stato insignito nel corso della sua quarantennale carriera, tra gli ultimi a Roma, come Personalità Europea, premio Ischia Amici Ischia e premio Napoli su Albatros.

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