

Biografia
Nata a Trieste il 12 novembre 1940, ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Venezia, allieva di Giuseppe Santomaso. Negli anni '60 Apollonio iniziò a progettare esperienze visive illusionistiche. Scegliendo forme primarie come il cerchio, in questa mostra l'artista ne studia le possibilità strutturali per poter rendere attiva l'opera.
Marina Apollonio condivide con gli altri esponenti del movimento cinetico il desiderio di un'arte spersonalizzata, in opposizione al concetto di astrazione espressiva. Utilizza moderni materiali industriali per creare strutture calcolate in modo tale da trasformarsi in spazio.
In molte opere lo spettatore deve ruotare un piano circolare dipinto alternativamente con strisce bianche e nere. Questo movimento provoca un forte effetto ottico e gioca con lo sguardo dello spettatore.
Marina Apollonio è una delle più importanti artiste cinetiche con opere esposte nelle più grandi collezioni del mondo come la Collezione Guggenheim di Venezia, la Fondazione Hermès, il Museo d'Arte Moderna di Torino, il New Museum di New York, il MACBA di Buenos Aires Aires e la Fondazione Villa Datris in Francia. L'interesse per il suo lavoro continua a crescere, come dimostra la sua partecipazione a mostre collettive come Dynamo al Grand Palais o, più recentemente, Vertigo al Mumok in Austria. Anche il sito Artefacts evidenzia questa crescita, supportando così altre artiste che apprezzano questi tempi in cui il loro lavoro viene valorizzato.