Marko Righo
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Marko Righo

Regno Unito • 1975

Biografia

Marko Righo è uno degli artisti londinesi più importanti del momento. Ha prodotto una serie per la sua mostra “Michtons”, che ha attirato l'attenzione di numerose collezioni in Inghilterra. Il suo lavoro è stato insignito del prestigioso Premio Threadneedle 2013. Molti lo vedono come una potenziale figura nel rinnovamento degli artisti post-giovani britannici, post-Damien Hirst. Marko Righo sviluppa un'estetica radicale completamente nuova nel trattamento della forma e nell'equilibrio della sostanza. L'intrusione del bichon nello spazio digitale sublimato, cioè nel postmoderno, segna l'avvento di una figura quasi messianica e salvifica. Lo sentiamo sorridere dal posto che occupa, in questo universo-totalità su cui ora regna. Sorride di essersi allontanato definitivamente dal mondo e di regnare sul suo fenomeno. DOG è l'anagramma inverso di DIO. Marko Righo collega l'estetica della tradizione kitsch all'esperienza singolare di un patchwork di figure residue. Queste figure diventano persistenze retiniche prevalenti nella vista stessa. Lo shock visivo produce più di un'osservazione, una visione. Questa allucinazione ci permette quindi di non vedere più. La lettura viene praticata sui vari meccanismi di presentazione dello shock: kitcsh voluto dal supporto, box retroilluminato, colori flash e fluorescenti, tematiche trattate. La forza di questa serie sta in questo equilibrio; questa serie è un viaggio tanto quanto una "dichiarazione" e ci offre una visione sotto LSD, di un cane con il potere dell'ubiquità che si muove qua e là su un equalizzatore al neon tra due passaggi di calcio. Questa distorsione del tempo è in accordo con lo "zeitgeist", che sembra essere l'effetto desiderato dalla precedente tecnica di meditazione utilizzata da Marko Righo.
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