
Stati Uniti
• 1939
Il mondo è caos e nel caos dobbiamo cercare la luce.
Biografia
“Vivo per creare immagini che rappresentino la lotta per la redenzione delle anime”, questo desiderio dell'artista nasce all'età di sei anni, quando, assistendo ad un incidente stradale, la testa di una ragazzina rotolò ai suoi piedi. Nato nel 1939 a New York, Joel Peter Witkin ha studiato scultura e si è laureato nel 1974.
Ha iniziato presto a fotografare le star di uno spettacolo strano. I disadattati che sceglie (generalmente grazie a pubblicità eccentriche) per posare sono soggetti forti che attirano l'attenzione e segnano lo stile di Joel Peter Witkin. Le sue fotografie, come le opere di Hieronymus Bosch o Francisco de Goya, evocano grandi allestimenti di spettacoli, un'orchestrazione morbosa e intrigante. Le sue opere a volte si riferiscono a grandi dipinti: “Les Ménines”, “La zattera della Medusa”… Si mette nei panni di un santo per “sublimare la nostra coscienza”.
Le sue fotografie, organizzate in interni, sono attentamente considerate dall'artista. Anticipa la composizione utilizzando schizzi a matita e carboncino. Produce poco ma dedica molto tempo alle stampe alle quali dedica particolare attenzione. Cerca, durante il processo, di ottenere un materiale fotografico e non semplicemente una stampa su carta, valorizza l'oggetto della fotografia. Non effettua alcun ritocco prima, ma altera successivamente lo stato della fotografia, incollando insieme gli elementi o graffiando le stampe...
Nel 1999 è stato nominato Cavaliere delle Arti e delle Lettere. Le sue opere sono esposte in tutto il mondo.
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Ha iniziato presto a fotografare le star di uno spettacolo strano. I disadattati che sceglie (generalmente grazie a pubblicità eccentriche) per posare sono soggetti forti che attirano l'attenzione e segnano lo stile di Joel Peter Witkin. Le sue fotografie, come le opere di Hieronymus Bosch o Francisco de Goya, evocano grandi allestimenti di spettacoli, un'orchestrazione morbosa e intrigante. Le sue opere a volte si riferiscono a grandi dipinti: “Les Ménines”, “La zattera della Medusa”… Si mette nei panni di un santo per “sublimare la nostra coscienza”.
Le sue fotografie, organizzate in interni, sono attentamente considerate dall'artista. Anticipa la composizione utilizzando schizzi a matita e carboncino. Produce poco ma dedica molto tempo alle stampe alle quali dedica particolare attenzione. Cerca, durante il processo, di ottenere un materiale fotografico e non semplicemente una stampa su carta, valorizza l'oggetto della fotografia. Non effettua alcun ritocco prima, ma altera successivamente lo stato della fotografia, incollando insieme gli elementi o graffiando le stampe...
Nel 1999 è stato nominato Cavaliere delle Arti e delle Lettere. Le sue opere sono esposte in tutto il mondo.
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