
Biografia
Multidisciplinare per formazione, Benjamin Debayle ha iniziato la sua carriera di artista visivo nel 2008, quando ha iniziato a partecipare a eventi e mostre nel mondo dell'arte urbana con lo pseudonimo KHAT a Strasburgo. In seguito ha seguito un proprio percorso artistico e ha sviluppato la sua pratica, in particolare nel campo della pittura.
Le sue molteplici ispirazioni, dall'arte etnica e primitiva, alla scienza come la cosmologia, l'anatomia o la biologia, all'esoterismo, passando per la fantascienza e la cultura pop da cui proviene per definizione generazionale, si mescolano e rispondono tra loro attraverso forme e colori.
La sua pratica può consistere nel realizzare numerose rappresentazioni che riesamina, taglia, cancella, trasforma, decostruisce per identificare gradualmente l'effimero che ne emerge e poi tentare di ricomporre e cristallizzare queste miscele di strati, simboli di apparenze. Questo principio di creazione deriva in parte dall'essenza dell'arte urbana, ma anche dal desiderio di significare la costruzione, la struttura delle cose.
Essendo molto attratto dalle cose primarie che emanano da tutto ciò che sembra complesso, la sua arte traduce le sue domande dove il lavoro del colore, delle linee astratte e semplici messe in contrapposizione ai realismi del materiale sostengono una direttiva di confronto simbolico e pittorico. Cerca quindi di mettere in risalto la luce di fronte al nulla, il colore di fronte alla neutralità e di far apparire un'altra realtà.
Vede la sua pratica come un campo multiplo di esplorazioni e prove in continua evoluzione. Tentativi ed errori sono costantemente presenti. Si basa sul principio secondo cui movimento, trasformazione ed evoluzione sono i motori principali di tutte le cose.